Salvezza vicina. Play off irraggiungibili (o quasi). E il rammarico Masi.
Il rendimento delle pericolanti nel girone di ritorno (tranne la V. Lanciano, che malgrado la cessione di molti pezzi pregiati nel mercato di gennaio marcia su ritmi straordinari) rende probabile l’abbassamento della quota salvezza a 47/48 punti, quindi al di sotto della media di 49 punti registrata dal 2003-04 allo scorso torneo (media ovviamente calcolata sulla sest’ultima). Pertanto a Mazzoni e compagni per evitare i play out dovrebbero bastare 9 punti nelle ultime 10 gare stagionali, da ottenere mediante 3 vittorie oppure attraverso un paio di successi e 3 pareggi. Impresa alla portata, malgrado le forti motivazioni delle compagini da affrontare, lanciate verso la promozione diretta (Crotone), in lotta per i play off (Pescara, Cesena, V. Entella e Brescia) o impegnate nella lotta per la permanenza in B (Vicenza, Como, V. Lanciano, Pro Vercelli e Ascoli. Viceversa appare molto complicato coltivare sogni di gloria, in quanto per agganciare la zona play off servirebbero 22-23 punti, da conquistare attraverso 8 vittorie oppure 7 vittorie e un paio di pareggi. Difficile per una squadra che attualmente vanta una media punti pari a 1,25 a partita (1,44 nella gestione Breda) ed è frenata da un elevato numero di sconfitte (16, come Ascoli e Pro Vercelli e meglio del Modena, che accusa 17 battute di arresto). Insomma, testa bassa e pedalare. Forse se la società avesse operato meglio sul mercato di gennaio, rinforzando la rosa con un terzino sinistro e con una punta centrale invece di indebolirla con l’incomprensibile estromissione dalla lista dei 18 Over di un difensore centrale di assoluto livello come Masi, niente affatto controbilanciata dall’ingaggio di Santacroce (non ancora impiegato) e Troianiello (al suo attivo soltanto 20 minuti incolori a Livorno), adesso sarebbe possibile fare discorsi diversi. Ma il dato di realtà è questo. E ormai recriminare non serve a nulla.