Santopadre, Montalto e l’esultanza da evitare…
A Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia, l’esultanza di Adriano Montalto – oggi attaccante del Venezia – proprio non è andata giù. Il numero uno del club biancorosso è tornato sul 3-2 mimato con le dita delle mani dal centravanti del Venezia in risposta ai fischi ricevuti fino a quel momento dai tifosi del Perugia. “La devono far finita di insultare la gente con le esultanze” ha tuonato nel giorno della presentazione di Serse Cosmi.
Ci sta di spostare il tiro in un momento complicato, soprattutto dopo una partita persa e male. Ma non ci sta di montare un caso su un qualcosa che non esiste. Come ci sentiamo di dargli ragione quando spera che: “che chi gestisce queste cose controlli anche i gesti di esultanza dei giocatori perché possono essere ancora più pericolosi di uno striscione”.
Quello che non condividiamo è ipotizzare scenari nefasti, per di più se chi lo fa è un presidente di un club per di più con un ruolo importante in Lega: “Quella partita e quel gesto poteva finire in maniera diversa”. Cosa potrebbe mai scatenare un 3-2 mimato con le dita delle mani?
Lo sfottò è il sale del calcio. Il campanilismo – finché rimane entro certi confini – è alla base della rivalità (non solo sportiva) fra squadre. Soprattutto se queste squadre “vantano” da sempre rivalità. Ecco perché ci meravigliamo. E ci meravigliamo anche che questi pensieri non siano stati esternati anche dopo quel famoso Ternana-Perugia nel quale il suo centravanti, Matteo Ardemagni prima irrise Biagio Meccariello girandolo di schiena come a dire “fammi vedere chi sei perché io non ti conosco” e poi dopo aver segnato il gol vittoria su rigore prese la fotocamera di un fotografo a bordocampo e si scattò un selfie. Senza dover ricordare per forza che oggi Meccariello gioca (spesso titolare) in A con il Lecce mentre Ardemagni parte dalla panchina con l’Ascoli (e che l’unico selfie che è passato alla storia resta quello di Francesco Totti, anche quello uno sfotto e anche su quello – giustamente – nessuno ha avuto da ridire).
Come nessuno dovrebbe aver da ridire su un 3-2 mimato con le dita. Evviva il calcio, evviva il derby ed evviva lo sfottò. E naturalmente evviva Montalto! L’unico modo diverso in cui “poteva finire una partita” secondo Santopadre dovrebbe essere solo il risultato finale… Ma si vede che il Perugia è allergico al tagliagole!