Ora bisogna tornare alla normalità. Bisogna prendere subito un allenatore e tornare a fare la squadra di calcio. Bisogna evitare di chiedersi ogni minuto: ma l’allenatore arriva o no? Ci sono novità? Bisogna smettere di pensare, bisogna agire.
E bisogna anche avere il coraggio di dire che la partita di Salerno è stata la migliore della Ternana in questa stagione. E da questa considerazione possiamo trarre due conseguenze.
Conseguenza numero uno: se perdi, in superiorità numerica, quando giochi la tua miglior partita c’è da preoccuparsi. Conseguenza numero due: la squadra non è da buttare, magari da stimolare, ma non da fischiare. Qualcuno magari sì, ma non tutti.
La Ternana ha perso perché sono stati fatti degli errori, sia individuali che di concentrazione. Perché sottoporta non tutti hanno avuto la cattiveria giusta. Ma se si riuscisse a valutare la partita senza guardare il risultato, sinceramente, si fa fatica a trovare uno che abbia giocato veramente male.
Questa naturalmente non è una giustificazione: la Ternana è ultima in classifica. Dopo cinque giornate non solo non ha mai vinto, ne ha perse quattro.
C’era in campo a Salerno il quarto modulo in cinque partite. Ma neanche questo è il solo problema. Ed è inutile girarci intorno. Questa è stata una settimana molto complicata: la sconfitta con il Livorno (carica di tensione), le dimissioni di Toscano, le voci sul nuovo allenatore, due allenamenti diretti da Avincola. E’ per questo che giudichiamo la reazione della squadra buona. Perché una reazione vera c’è stata.
Quello che non c’è stato è stata la proprietà. Unica comunicazione ufficiale arrivata è stata la comunicazione che mercoledì ci sarà una conferenza stampa. Presenza a Terni? Zero. Vicinanza ai giocatori? Zero. Allenatore? Zero. Idem dopo la partita, quando ancora adesso non ci sono né comunicazioni ufficiali né ufficiose.
Parliamoci altrettanto chiaramente: non è che se ci fosse stato Breda (o chi per lui) in panchina già contro la Salernitana sarebbe cambiato molto. Anzi magari la Ternana avrebbe perso 3-0. Ma sarebbe cambiato l’atteggiamento, la percezione che la squadra, la tifoseria e la città hanno della situazione, gestita invece in una maniera che noi non comprendiamo. E la sensazione è che si siano persi cinque giorni, in un momento in cui anche i particolari possono fare la differenza.
Il calcio vive di episodi, nel calcio i centimetri fanno la differenza. Anche nella partita contro la Salernitana è stato così. Qui – per lo meno a noi – la sensazione è che non ci sia una linea tracciata. E che sicuramente non è stata comunicata, che non è chiara. Non si vincono le partite con le linee. Ma si crea solidità, si evitano alibi. Si dimostra solidità, in ogni campo.
Le squadre assumono le sembianze dei loro allenatori. Sia di carattere che tecnicamente. Se questa squadra deve salvarsi ha bisogno di una guida e c’è bisogno che questa guida sia messa nelle migliori condizioni possibili per poter lavorare. Già la situazione è complicata, complicarla ancora di più sarebbe delittuoso.
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