Semo nati pe tribolà… ovviamente
Il pareggio tra Ternana e Parma ha dimostrato, una volta di più, l'assoluto equilibrio e la totale incertezza che quest'anno più che mai caratterizza il campionato di Serie B. Un campionato che il ministro Lotti e il neo presidente di Lega Balata vorrebbero sempre più trasformare come una sorta di fucina dei giovani e dei nuovi talenti da mandare in rampa di lancio verso la Serie A.
In attesa che dalle parole (sempre tante, da anni, intorno a questi buoni propositi) si passi più concretamente ai fatti, non si può disconoscere come l'1-1 contro gli emiliani abbia avuto un sapore molto diverso rispetto a quello acciuffato fortunosamente dal Perugia e rispetto anche al 3-3 di Pescara. Per un motivo o per un altro, si trova sempre qualcosa da recriminare su questi tanti pareggi (ben 12 su 18 partite). Guai se non fosse così, guai se stampa e addetti ai lavori sacrificassero sull'altare dell'amore per i colori rossoverdi (che non si discute) il diritto/dovere di esprimere giudizi obiettivi, talvolta persino spietati. Le sole quattro sconfitte dimostrano, da una parte, che la Ternana ha dimostrato di saper reggere il confronto con tutte le squadre di questo campionato, anche le più attrezzate.
E su questo Pochesci ha ragione. La Ternana, forse tranne che a Bari, figuracce non ne ha mai fatte. Quasi paradossola visto che in questo pazzo campionato è capitato a tutte le formazioni di incappare, prima o poi, in una giornata negativa. Il Palermo, prossimo avversario dei rossoverdi, ha raccolto 1 solo punto nelle ultime due gare al Barbera. Zero a zero con il Venezia e, udite udite, 0-3 con il Cittadella. Ha meno ragione Pochesci quando pensa che creare il "mostro stampa" da servire in bocca a parte della tifoseria, possa aiutare la squadra a compattarsi e ad esprimere il meglio. Ma questa è altra storia (passata) e rientra nel classico gioco delle parti. Diversi pareggi la Ternana li ha ottenuti recriminando legittimamente qualcosa in più (vuoi per sfortuna, vuoi per gli arbitri, vuoi per ingenuità).
Raramente i pareggi ottenuti sono stati pareggi presi col classico "sospiro di sollievo" (forse con Brescia e Novara, per motivi diversi poi). Nelle altre circostanze, se qualcosa fosse girato più a favore, stavamo a parlare di un'altra classifica. Detto questo, ricercare i motivi per cui non si vince tanto tutto è tranne che destabilizzante. Non lo è nemmeno capire cosa manca alla squadra, dove si potrebbe migliorare, insomma in una parola sola non è destabilizzante ragionare già in ottica mercato di gennaio. Il Palermo è primo e lo è nonostante l'istanza di fallimento della Procura che pende come una spada di Damocle. Il Palermo è primo nonostante ballino questi 30 milioni di euro tra il buco (presunto) dichiarato dai pm e quello confessato da Zamparini.
Il girone d'andata della Ternana di Pochesci è, numeri alla mano, in linea con quello della scorsa stagione targato Carbone. Il quale chiuse a 20 punti al giro di boa perdendo però le ultime tre partite, che la Ternana di oggi a quota 18 deve ancora disputare. Poi arrivò il disastro Gautieri e per salvare la categoria ci volle il miracolo di Liverani. La differenza, lasciando da parte i numeri, sul piano del gioco è però evidente. Le uscite fuori dal campo di Pochesci sono a volte discutibili, ma la squadra, gioca, si impegna, segna, da tutto, è attaccata alla maglia, e soprattutto fa divertire. Ha dei limiti e commette molte ingenuità. Se così non fosse, d'altronde, parleremmo di una Ternana da playoff. E di una stagione con tutti gli optional chiavi in mano. Ma se è vero che "semo nati per tribolà" non poteva certo fare eccezione questa stagione. Tribolazione in campo e anche fuori per gli operatori dell'informazione. Tra l'incudine del mister e il martello della piazza. Bastasse questo per far star tranquilla la squadra e vincere le partite, probabilmente molti sarebbero anche d'accordo.