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Sprofondo rosso (verde)

S.O.S. !
Ovvero “Save Our Souls” (salvate le nostre anime)!
O se preferite, ” MAYDAY, MAYDAY, MAYDAY, qui imbarcazione TERNANA CALCIO, tango-echo-romeo-november-alfa-november- alfa / charlie-alfa-lima-charlie-india-oscar. Chiediamo soccorso per falla su scafo. Nostra posizione 44° 09′ 23.64″ latitudine Nord, 13° 55′ 20.59″ longitudine Est”…
No, non è la descrizione dei drammatici momenti vissuti dai passeggeri della Costa Concordia subito dopo l’ urto contro uno scoglio subito dalla nave a seguito dell’ “inchino” all’ isola del Giglio, pazzescamente voluto dal Comandante della nave Schettino; sulla qual tragedia c’è molto poco da scherzare. Anzi niente!

Uscendo dalla cronaca (assai nera) ed entrando invece nella metafora, questa invece è la sintesi dell’ attuale momento della Ternana Calcio, intesa sia come società, che come squadra.
Il grido di allarme: la Ternana sta affondando!
E, come sempre accade, i primi ad abbandonare la nave che affonda sono i Comandanti (vedi Schettino).
Come illustrare diversamente il totale “menefreghismo” che sembra aver colto “i padroni del vapore” rossoverde (tanto per restare in argomento nautico)…?
Per esempio, sabato scorso al Liberati non mi sembra che cabina di comando ci fosse il Primo Ufficiale della nave e nemmeno il suo più immediato collaboratore.
Quanto all’ “Armatore” poi…se ne sono perse le tracce ormai da due o tre anni…
Anzi, come ugualmente spesso succede, sta già cominciando l’ operazione “scarica barile”, visto che il presidente ha già individuato nel suo primo collaboratore il responsabile degli attuali sfracelli rossoverdi (“…colpa anche del direttore sportivo Cozzella, che mi ha assicurato che la squadra era giusta per un campionato tranquillo…Il DS lo sanno tutti che è poco presente…” ; poi ne ha anche per il tecnico (…certe volte esalta troppo gli avversari e non aiuta ad accrescere l’autostima dei nostri…); e quindi anche per i suoi giocatori (…certo, sbagliano troppo, ma evidentemente questi siamo…). (Fonte: Giornale dell’ Umbria).
Ma forse Zadotti dimentica (o finge di dimenticare) che è stato lui per primo (dell’ “Armatore” non è nemmeno il caso di parlare…) a non voler spendere un centesimo (dicasi un “cent”!) per rinforzare la squadra nel calcio mercato invernale, nonostante le reiterate richieste in proposito proferite da Tesser.
Ovviamente, immaginiamo che il Grande Capo non conosca nemmeno il significato del termine “svincolati”…Ah…già…è vero: anche gli “svincolati” costano. L’ ingaggio.
Per non parlare della ridicolo calcio mercato estivo, momento in cui il povero tecnico rossoverde si è visto costretto a salire dalle parti di Norcia con meno di 10 titolari, più una cucciolata di Primavera…
Vogliamo parlare poi degli “acquisti” di Piredda e di Popescu? Chi li ha voluti? Chi li ha perfezionati? E poi lo SGOOB (per dirla alla Biscardi) dell’ arrivo di Bojinov e di Janse, annunciato proprio nel momento in cui stava esplodendo la rabbia del popolo rossoverde…
Mettiamoci anche le pie illusioni che la squadra ha sollecitato in tutti noi, nel momento in cui sembrava che questo gruppo di “abbandonati al loro destino” avesse trovato addirittura la strada per il Paradiso…Finchè le forze hanno retto. Finchè la realtà dei fatti non ha avuto il sopravvento.
Perchè la realtà dei fatti non può essere violentata: prima o poi esce fuori.

Ed eccoci dunque al giorno d’oggi, quando ci si appresta a salire in terra veneta, dalle parti della bellissima Cittadella, a giocarci una buona fetta delle residue speranze di rimanere agganciati al treno della Serie B, con una squadra letteralmente in debito di ossigeno e di idee, con un trend che nelle ultime sette giornate parla di appena un paio di punti conquistati, con un quintultimo posto in classifica che attualmente significherebbe play-out contro il Crotone (che, contrariamente ai nostri, sta risalendo), con il morale sotto i tacchi e con una media casalinga da far impallidire addirittura quella ottenuta nella scellerata gestione del compianto di Gelfusa…
E su questo cupo quadro, come se non bastasse, aleggia lo spettro della rassegnazione…
Ma, se siamo convinti che Tesser e i suoi “reduci” cercheranno almeno di non mollare, come si può dire la stessa cosa di una “società” che, invece, sembrerebbe aver clamorosamente ceduto le armi?
E, soprattutto, con quale convenienza?
Ma costoro forse pensano che retrocedendo si abbassarà il valore delle quote attualmente sequestrate e quindi si potrà mollare più facilmente la baracca…?
Beata ignoranza se questa fosse la loro convinzione!
Ma, più probabilmente, costoro pensano che un campionato di Prima Divisione costa molto di meno di uno di Serie B…E quindi…visto che in giro non c’è uno straccio di compratore…

L’ amara realtà, cari lettori, è che noi poveri, residui tifosi delle nostre amatissime Fere siamo ormai tenuti in ostaggio (o in scacco, se preferite) dal Palazzo di Via Aleardi, costretti come siamo a subire sulla nostra pelle i frutti della cervellotica (eufemismo) gestione della navicella rossoverde, nell’ impotenza più totale.
A nulla varrebbe, in effetti, una qualsivoglia civile protesta nei confronti dei c.d. “dirigenti”, visto e considerato che in ormai 10 e passa anni di gestione costoro se ne sono sempre riccamente fregati dei malumori della gente Ternana.
Perché loro – è noto – sono un autentico “corpo estraneo” ficcato nell’ occhio della nostra città (manifestazioni “di facciata” a parte) e pertanto non starebbero nemmeno a sentire.
L’ incomprensibile management “Made in Longarini” sta facendo affondare la Ternana 1925 nella palude della Ia Divisione, questo non ce lo possiamo più nascondere.
Tra una “bufala” e l’ altra in ordine alla troppo sbandierata cessione della società (l’ ultima in ordine di tempo è stata clamorosomante sconfessata dai presunti potenziali acquirenti, i “ferrieri” settentrionali), tra un’ accusa qua e un’ accusa la, ci si sta irrimediabilmente avviando verso l’ “Eutanasia di un amore”….(romanzo di Giorgio Saviane e film di successo di Enrico Maria Salerno, con Ornella Muti e Tony Musante), quello rossoverde; una “dolce morte” poi nemmeno tanto dolce…

Quindi l’ unica cosa che ci rimane da fare, volenti o nolenti, è di stringerci attorno alla squadra e al tecnico, cercando di infondere nei ragazzi e nel mister quell’ attenzione, quella presenza, quegli stimoli, quella fiducia che – stipendi a parte – non sono mai stati elargiti da chi era invece delegato istituzionalmente a questo.
Gli unici che possono provare a spazzare questo incubo dai nostri sonni tormentati sono solo loro: giocatori e tecnico.
Fare affidamento sul loro orgoglio, sulla loro professionalità, sulla loro voglia di crederci sino alla fine è la nostra unica speranza, al fine di evitare un destino che, se ancora non è stato fortunatamente scritto, si sta tingendo però dei colori della verosimile possibilità.
Per cui…
Forza ragazzi!
Provate a mettere una toppa su quello squarcio che sta facendo affondare la gloriosa nave rossoverde!
Siamo con voi!
Non mollate!

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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