Sconfitta ingiusta, disattenzione finale ormai immancabile e, giusto per aggiungere un ingrediente a rendere il cocktail ancora più amaro, qualche legno colpito qua e là. La Ternana vista a Pisa mette insieme tutti questi ingredienti alzando il livello di rischio classifica.
Eppure, a leggere nelle pieghe della partita, di una gara per molti versi stregata, gli elementi positivi surclassano quelli negativi al netto della sorte che, si sa, una volta ti sorride, l’altra ti volta le spalle: con un’incidenza di quest’ultima decisamente maggiore nella stagione della Ternana.
Di una squadra che anche a Pisa ha dimostrato di avere idee, voglia di risalire, buona qualità di manovra che la porta a costruire diverse occasioni da gol. Una squadra che gioca un buon calcio propositivo ma che paga un dazio pesantissimo a qualche svista, a momenti di disattenzione che le stanno costando punti pesantissimi. Quelli attenti alle statistiche sostengono che i punti persi dai rossoverdi nelle battute finali delle partite sono sette, qualcuno arri va a contarne undici valutando i gol incassati dall’80’ in poi.
Spesso errori dei singoli più che di reparto sui quali Breda e i suoi stanno lavorando senza però riuscire a debellare il virus. Almeno fin qui. E allora vengono fuori interrogativi legittimi sulle scelte del tecnico che ha risposto con chiarezza facendo capire che c’è, com’è logico, una difesa titolare e alternative da utilizzare in caso di bisogna. Esempio chiarificatore: se non c’è Capuano gioca Sorensen. I due insieme mai nella difesa a tre. A nove partite dalla fine mi sembra doveroso per l’allenatore avere in testa una formazione base da modificare, con parsimonia, di caso in caso.
Casomai il problema si pone in avanti dove la convivenza tra Favilli e Raimondo non sembra essere molto gettonata. Gioca Pereiro a sostegno. Ma fino a quando? Questa è la domanda visto il contributo modesto fornito dall’uruguaiano anche a Pisa. E’ di sicuro il giocatore di maggior talento del gruppo ma la Ternana ha bisogno di un apporto maggiore, costante e di qualità.
Questi sono alcuni temi emersi dalla partita di Pisa. Argomenti che Breda dovrà affrontare con decisione perché questo è il momento delle scelte e lui di sicuro non si farà scrupolo perché la salvezza è ancora possibile. Ma a condizione di curare al meglio alcuni dettagli pagati fin qui a caro prezzo: i rigori sbagliati sommati alle disattenzioni dei finali di gara.
Per quel che riguarda la sorte c’è poco da fare se non evitare di arrovellarsi il cervello e darci dentro con forza perché, come dicono gli esperti, il calcio toglie e il calcio e alla fine buona e cattiva sorte si pareggiano.
La Ternana, al di la degli errori propri è in forte credito, ma sta a lei creare i presupposti per giovarsene. E dovrà fare in fretta perché il treno salvezza va e le fermate si assottigliano.
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