Nel fine settimana si ricomincia. Dalla serie C e non dalla B: questo è il dato più rilevante. Insieme tante piccole analogie con ila passato. C’era una società in vendita, dodici mesi fa, ce n’è una in fase di ristrutturazione e alla ricerca di soci danarosi per aggiungere energie da dirottare anche sul progetto stadio-clinica.

Stesso progetto tecnico-economico: squadra con un mix di giocatori giovani ed altri esperti per un bilancio sostenibile che non infici però le possibilità di successo. Operazione ardita, fallita un anno fa perché la Ternana ha perso la categoria ed i conti (causa anche i tanti incentivi all’esodo) non sono migliorati di tanto. Ancora altri tre o quattro milioni (come da regolamento) per chiudere la stagione passata (entro settembre) e cominciare un capitolo nuovo. Quello che dovrebbe (condizionale sempre d’obbligo) consentire a Guida e soci di cominciare a raccogliere i frutti di una gestione che vorrebbe essere oculata.

Tanto che il presidente in questa estate sempre ricca di polemiche ha aggiunto un nuovo direttore generale (Foresti) che ha appena preso possesso del ruolo dopo le meritate vacanze. Dentro l’ex Catanzaro e fuori (per sua scelta) Scaramuzzino che però in società si era visto pochissimo. A differenza di Foresti che invece è abituato ad essere presente, ad interessarsi di società ma anche di campo. Quanto potrà farlo senza invadere i campi d’azione di D’Aniello e Capozucca? E’ il curioso interrogativo dell’estate che fa il paio con quello di campo. Quale Ternana vedremo all’opera? Quali e quanti reduci dalla retrocessione resteranno in carica? Quanti rientri dai prestiti vestiranno il rossoverde? L’anno scorso Capozucca è stato bravo a pescare giovani di valore. In C la situazione è diversa, le prime scelte di solito sono destinate alla serie B, nel campionato inferiore vanno le seconde. Però la Ternana ha una forza sulla quale fare leva: i giovani che ha lanciato con continuità nella passata stagione. Insomma, lavoro difficile ma comunque possibile da portare a termine.

Forse anche meno complicato rispetto alla scelta degli esperti da aggiungere al gruppo. Quelli di un anno fa hanno funzionato in parte e qualche errore, quando la rosa si è ristretta causa infortuni, è stato pagato. Vietato quindi ripetere gli stessi errori anche se, come al solito, molto dipenderà dall’entità del portafoglio messo a disposizione del diesse che, per quanto bravo può essere, non può fare miracoli.

Situazione complessa quindi, se vogliamo anche intrigante, della quale poter discutere in attesa di eventi chiarificatori. Temi ben più consistenti del ritiro a San Gemini, da molti contestato sui social (troppo povero!) ma che a ben vedere, può rientrare nei parametri di qualsiasi società. “Importante è che i giocatori riposino bene” sostengono gli allenatori più importanti. Che lo facciano in montagna o in collina, a mille chilometri o a dieci dalla città non ha alcun rilievo.

Piuttosto sarebbe utile riflettere su un dato che propone una situazione non nuova. La Futsal, saltati i 100mila euro di Bandecchi (sponsorizzazione) rischia di chiudere perché gli imprenditori ternani non ce la fanno a sostenere una gestione da 240mila euro, più o meno.

Se questo è il parametro (e lo è) è giusto criticare la Ternana che cerca di arrivare ad una gestione sostenibile non avendo più il presidente munifico (Bandecchi) che garantiva ogni copertura? Magari discutiamo dei modi e delle scelte fatte per arrivarci, ma non dell’obiettivo.

E’ la storia del “dito e la luna”: noi sembriamo essere proprio nel messo, tra lo stolto e l’illuminato. La stagione che verrà ci dirà a quale dei due ci saremo avvicinati.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 luglio 2024 alle 20:00
Autore: Massimo Laureti
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