Ternana a fasi alterne

La attuale media punti delle Fere (1,2 a partita) benché molto modesta garantirebbe in prospettiva la salvezza, poiché consentirebbe l’approdo a quota 50. Sicuramente sufficiente per evitare i play out, anche alla luce delle penalizzazioni pendenti su Varese (gli è stato inflitto il quarto punto di handicap) e Brescia (è arrivata la stangata di 6 punti). Tuttavia è doveroso riflettere sul rendimento altalenante (pallido eufemismo…) dei rossoverdi. Ottima partenza, con 8 punti nelle prime 4 gare (media 2 a partita),  poi improvviso crollo, con 3 punti in 8 incontri (media 0,3 a partita), quindi imperiosa risalita, con 26 punti in 14 gare (media 1,7), infine nuovo tracollo, con un solo punto all’attivo nelle ultime 5 gare. Nonostante alcuni limiti evidenti (mancano un vero specialista nel gioco aereo nel pacchetto arretrato, un incontrista a centrocampo e un leader carismatico) l’organico della Ternana appare complessivamente da parte sinistra della classifica. Purtroppo la squadra di Tesser subisce rimonte parziali (in casa contro Pescara e Avellino) o totali (a Vercelli e a Livorno), recupera di rado dopo essere passata in svantaggio (in casa contro il Cittadella, a Latina, a Perugia e ad Avellino) e ribalta il risultato in una sola circostanza (al “Liberati” contro il Brescia). Senza contare che può fare affidamento soltanto sui gol degli attaccanti (9 di Ceravolo, compreso quello contro il Brescia che gli è stato tolto dalla Lega, 8 di Avenatti e 5 di Bojinov), mentre scarseggiano le reti dei centrocampisti (2 a testa per Viola e Gavazzi) e mancano del tutto quelle dei difensori.