Ternana, aiutati che la città di aiuta

Massimo Laureti
Un vecchio adagio sostiene che se ti dai una spinta nel momento di difficoltà poi c’è che una mano non te la nega. Senza chiamare in causa poteri superiori la questione della Ternana, sulla carta, è diventata abbastanza semplice. La squadra è in una fase di “lun calante”. In questo momento non c’interessa individuarne i motivi, andare alla caccia di presunti responsabili. Insomma, una volta tanto qui non si tratta di trovare il colpevole, bensì di andare alla ricerca del modo più rapido ed efficace per riportare la Ternana sul binario che ha frequentato a lungo in questo campionato.
Tre sconfitte consecutive mai avremmo immaginato di doverle commentare nella stagione dei rossoverdi che, a lungo, è stata quasi trionfale. Però è successo, le batoste sono lì a ricordare che anche la serie C è un torneo che, forse più degli altri, ti espone agli imprevisti. Ma sono anche lì a documentare un evidente calo di rendimento dei rossoverdi. Dipeso da cosa? Quali particolari motivi l’hanno provocato? Sono interrogativi ai quali potremmo dare risposte. Oggi però, come detto, guardiamo avanti ad un futuro che può ancora essere entusiasmante.
Ma per renderlo tale è evidente che ci vuole un’altra Ternana. Quella dei mesi passati non è riproducibile perché manca l’uomo che l’ha plagiata, modellata e fatta funzionare al meglio: i 21 risultati utili consecutivi lo dimostrano. Adesso serve e sarà per forza di cose una Ternana diversa. Più vicina ai concetti tattici, ai principi di gioco di Fabio Liverani che negli anni hanno fruttato risultati buoni ma anche delusioni cocente. Come succede ad ogni allenatore.
C’è da chiedersi però se questa Ternana ha le qualità tecniche e fisiche per diventare la creatura di Liverani. E soprattutto se c’è il tempo per consentire al tecnico di farla diventare tale. A nostro avviso tato tempo non c’è. L’intervento di Liverani dovrà essere deciso ma limitato allo spazio temporale di cui dispone. Deve preparare i play off, certo. Ma deve anche conquistare quel punto indispensabile per blindare il secondo posto, a meno che la Torres non faccia un passo falso e faciliti il tutto.
Un punto sembra niente in un campionato ma alla fine vale tanto
Con estrema onestà debbo ammettere che già da qualche settimana consideravo una formalità chiudere il discorso secondo posto. Anzi, a dirla tutta nemmeno ci pensavo visto che ad interessarmi era soprattutto l’obiettivo più alto. Da qui la delusione. La stessa che ha investito la squadra che oggi sembra lontana parente di quella che ha strappato applausi e segnato caterve di gol. Ma è proprio di un gol di un punticino che oggi la Ternana ha bisogno. Un punto che può valere una stagione.
Per questo Capuano e compagni debbono rialzarsi. Quelli visti contro i Milan sono parsi delusi, tristi, quasi smarriti alla ricerca di un perché che forse non trova risposte. Però debbono scuotersi, trovare al loro interno la scintilla in grado di rimetterli in carreggiata. Potrebbe bastare una scintilla. Un gol che potrebbe da solo scuotere una tifoseria impegnata soprattutto nella ricerca del colpevole, anche a costo di esplorare soluzioni pericolose, al limite della querela.
Un punto subito poi testa ai play off
Un punto subito quindi. Anche se non sarà facile. Ma una Ternana volitiva, aggressiva, generosa trascinerebbe di nuovo la tifoseria e l’intera città troverebbe energie nuove per sostenerla nel tortuoso percorso dei play off. Un punto subito per accelerare i tempi di preparazione alla fase conclusiva del campionato. Per consentire a Liverani di aggiungere qualche idea nuova in una squadra fin qui apparsa per lunghi tratti confusa.
“Aiutati che Dio ti aiuta” recita l’antico adagio che, una volta di più, sembra calarsi alla perfezione nella realtà rossoverde. Tecnico e presidente a più riprese hanno chiesto il sostegno di tutti. Quel sostegno ci sarà ma noi siamo convinti che il primo sostegno ogni rossoverde dovrà ritrovarlo in se stesso e nel gruppo che si è dimostrato solido per una stagione intera, superando anche mille traversie. Insomma, da ogni allenamento fino alla partita dovranno trovare idee, spirito ed energia per risorgere. Senza pensare al passato. Volgendo lo sguardo all’orizzonte, ad un futuro che può ancora regalare una fantastica estate.