I numeri sono incontrovertibili. E allarmanti. Al momento nello score delle Fere ci sono un solo pareggio (quello in rimonta e strameritato ottenuto al “Liberati” contro il Cagliari alla seconda giornata, con Toscano in panchina), 5 vittorie (tutte ottenute durante la gestione Breda) e ben 9 sconfitte (oltre alle 5 subite dopo l’avvento in panchina del tecnico veneto quella incassata a Salerno durante l’interregno Avincola e quelle rimediate nella fase iniziale del torneo, a Trapani, a Modena e in casa contro il Livorno). Ecco perché i rossoverdi, malgrado un organico sulla carta da medio-alta classifica, sono ai margini della zona play-out con appena 16 punti all’attivo (media 1,1 a partita) e con 16 gol realizzati a fronte dei 22 incassati. Rispetto a quelli globali i numeri relativi alla gestione Breda sono nettamente migliori (15 punti in 10 gare, media 1,5 a partita).
Tuttavia il suo predecessore Toscano vanta attenuanti enormi, anzi gigantesche. Infatti è il solo e unico allenatore del torneo cadetto ad aver svolto l’intera preparazione pre-campionato senza la metà della rosa a causa del tardivo ingaggio di tutti i nuovi acquisti (tranne Furlan, peraltro giunto a Norcia nel penultimo giorno di ritiro…). Tutto questo con ovvie ripercussioni negative a livello di condizione atletica e coesione tattica. In una situazione del genere sarebbe stato quasi impossibile non pagare dazio. E il primo a rimetterci è stato proprio il “Cannibale”, di fatto “costretto” a rassegnare le dimissioni, con la conseguente rinuncia a 9 mensilità e con la auto-condanna ad un lungo periodo di inattività forzata. Scelta coraggiosa, legata non ai risultati negativi (peraltro quasi inevitabili con una rosa costruita fuori tempo massimo) ma alla sistematica impossibilità di comunicare con la proprietà (attualmente più presente che mai accanto al suo successore…).
Lecito, anzi doveroso, chiedersi il perché di questo atteggiamento sconcertante. In ogni caso nelle 6 partite in programma prima della fine del girone di andata le Fere dovranno accelerare, anche se affronteranno 4 trasferte (contro Pro Vercelli, Ascoli, Cesena e Brescia) e soltanto un paio di gare casalinghe (contro Como e V. Lanciano). Si tratta di partite abbordabili (salvo quello sul campo del Cesena), contro avversarie di centro-classifica (Brescia e Pro Vercelli) o di bassa classifica (Ascoli, Como e V. Lanciano). Insomma, si profila un poker di scontri diretti con punti che “valgono il doppio”. E per affrontare con la necessaria serenità la pausa di gennaio sarà necessario conquistarne almeno 8-9. In caso contrario si profilerebbe un girone di ritorno da vivere col cuore in gola, alla ricerca di una salvezza da ottenere se possibile prima della penultima giornata, a differenza di quanto avvenuto nelle 3 stagioni precedenti. Anche se nel 2011-12 la Ternana targata Toscano è arrivata nona con 53 punti. Fatti, non parole. Numeri, non opinioni. Dati, non convinzioni, e in quanto tali impossibili da confutare.
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