Ternana, dopo il closing è opportuno pensare all’adeguamento della rosa
"Ci manca la vittoria – confessava Pochesci nella conferenza stampa pre Novara – ma non posso rimproverare nulla ai ragazzi".
Certamente non si possono muovere appunti o critiche ai rossoverdi che fin qui hanno onorato la maglia con il loro impegno e con la loro disponibilità al sacrificio, ma i tre punti mancano eccome ad una classifica corta ma che esige la vittoria per respirare aria un po' più salubre.
“Manca la qualità nel tiro" ripeteva Pochesci dopo la partita pareggiata con il Novara in cui i rossoverdi hanno gettato al vento almeno tre palle gol e fa bene il tecnico a non addossare responsabilità di alcun genere ai suoi attaccanti ma fa altrettanto bene a sottolineare come la Ternana sia formata da qualche esperto della categoria, Paolucci, Defendi, Vitiello, Gasparetto ma anche da tanti esordienti che, in generale, al primo impatto con la categoria non hanno nemmeno sfigurato.
La qualità, però, è essenziale e la Ternana non è che ne abbia in quantità sufficiente.
Gioca un buon calcio, d'accordo, diverte, ed anche qui condividiamo il pensiero di gran parte della tifoseria, ma per far punti e fare un bel salto in avanti in graduatoria allontanando i pericoli della bassa classifica deve vincere. Ed ecco allora che diventa essenziale sfruttare almeno la metà delle occasioni che si presentano di partita in partita e non fallirle in modo anche puerile come è stato fatto nelle ultime prestazioni.
Sin qui non sono nemmeno andati male i Montalto, 5 gol sono un buon bottino, gli Albadoro e i Carretta e nelle ultime due partite anche Finotto se l'è cavata egregiamente, ma ci vuole, però, qualcosa in più.
Insomma, non sarebbe male incominciare a guardarsi intorno per cercare un finalizzatore, non sarà facile trovarlo perchè chi ce l'ha se lo tiene stretto, che possa essere in grado di aumentare la percentuale realizzativa.
Vogliamo credere, ora che la Ternana è passata completamente nelle mani di Stefano Bandecchi, che la società sia fortemente determinata nel mantenere la categoria, e non solo per una questione di immagine rispetto alle altre aziende dell'universo “Niccolò Cusano“, e quindi correggere e razionalizzare una rosa che possa aumentare il proprio grado di competitività. Sarebbe particolarmente grave non riuscire a “ salvare le penne “ in un campionato come quello di quest'anno. Equilibrato, sì, ma inferiore sul piano tecnico agli anni scorsi.
Sette partite alla fine dell'andata, tre in casa, Perugia, Parma e Pro Vercelli, e quattro fuori su campi difficili come quelli di Foggia, Pescara, Palermo ed Avellino, e l'imperativo è racimolare almeno altri 9 punti per non rischiare di perdere troppo terreno dalle altre formazioni. La squadra, ora, offre più garanzie, ha acquisito una buona sicurezza in fase difensiva, favorita anche dal passaggio alla difesa a tre, ma ancora accusa qualche sbavatura, e contro il Novara se ne sono verificate almeno due, e la serie B non le perdona proprio, ed è anche cresciuta nell'interpretazione e nella gestione della partita stando a quanto si è visto nelle ultime giornate in cui non si è andati oltre il pari.
“I complimenti – come afferma Pochesci – fanno piacere ma con i pareggi non si va molto lontano! “
Forse la riprova di tutto ciò l'avremo già da sabato dallo Zaccheria di Foggia contro una squadra che lamenta problemi in difesa, la più battuta del campionato, ma in avanti vanta una buona capacità realizzativa.
Un bel banco di prova anche perchè si giocherà davanti a 12/13 mila tifosi dei satanelli. Ed è qui che doti come la personalità, la maturità di una squadra devono venire fuori prepotentemente.