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Ternana e Pisa legate dal filo sottile della programmazione

“Parlare oggi di Serie A è una puttanata”. Frase indubbiamente ad effetto. Ancora di più se a pronunciarla è Claudio Chiellini, direttore sportivo del Pisa che ha appena speso qualcosa come 6 milioni di euro in cartellini nella sessione estiva del calciomercato e che, dopo due giornate di campionato è in testa a punteggio pieno.

Se lo dicono all’ombra della Torre dove con quella appena iniziata sono alla terza stagione consecutiva in Serie B forse non è poi un concetto così tanto sbagliato. Tutt’altro.

A Pisa continuano a ribadire di non pensare alla Serie A oggi ma solo tra un paio d’anni almeno. Anche perché prima la società ha bisogno di portare a termine due progetti ai quali tiene tanto: il centro sportivo e il nuovo stadio.

Adesso provata a togliere la frase ad effetto, colui che l’ha detta e la storia dei campionati consecutivi in Serie B. A questo punto provate a mettere la Ternana nel vestito che abbiamo tagliato su misura e vedrete che le calza a pennello anche a lei.

Ed è qui che volevamo arrivare. Se a Pisa nessuno pensa alla Serie A come obiettivo primario oggi perché dovrebbe essere al centro dei pensieri dei ternani?

Nel calcio moderno le vittorie sono figlie soprattutto della programmazione. E noi, da ternani, ne abbiamo avuto la riprova soltanto pochi mesi fa. La squadra che ha dominato la Serie C non è stata altro che il prodotto di quanto programmato dal momento in cui è arrivato a Terni Luca Leone.

Per vincere c’è bisogno di tempo, di costruire. Ma non basta allestire una squadra fortissima (il PSG a livelli mondiali ne è una dimostrazione, ndr), serve anche gettare le basi affinché la società sia sempre più forte, autonoma e accattivante agli occhi degli esterni.

La Ternana ha intrapreso questa squadra. A Cristiano Lucarelli è stata consegnata una rosa competitiva, sicuramente per centrare una salvezza tranquilla. Poi il calcio è strano, la palla è tonda e via via con le frasi di rito. Ma soprattutto la Ternana negli ultimi mesi ha messo in cantiere progetti che se andranno in porto le consentiranno di compiere un clamoroso passo in avanti verso una maggiore sostenibilità economica. Poter contare su un centro sportivo di proprietà e uno stadio nuovo renderebbe il club più ricco, prestigioso e potenzialmente più competitivo.

Ma le grandi vittorie così come la realizzazione dei progetti ambiziosi richiedono tempo. Quindi mettiamoci comodi e godiamoci questa ritrovata Serie B. Ovviamente con la bandierina rossoverde in mano.

Massimo Laureti

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Massimo Laureti

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