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Ternana: ecco cosa serve per ripartire con il piede giusto

La stagione non è neanche finita e già si pensa alla progettazione della prossima.

Con il comunicato stampa che ha salutato Fabio Gallo, la Ternana ufficialmente riparte per la prossima stagione.

Intanto va ribadito un concetto: nonostante il presidente Bandecchi in questo ultimo periodo, per scelta, non sia stato presente, questo non significa assolutamente che voglia diminuire il proprio impegno (anche economico) alla Ternana Calcio. La volontà è sempre quella di riportare la Ternana in Serie B, di costruire una squadra vincente. E per farlo, necessariamente, bisognerà imparare dagli errori commessi.

Se Gallo non fa più parte della famiglia rossoverde evidentemente a lui vengono addebitate buona parte delle responsabilità. E visto il contratto in scadenza, nonostante le parole al miele durante il lockdown, la mancanza della vittoria (sia in coppa che ai playoff) ha fatto la differenza. E ha segnato la definitiva rottura.

Ora però c’è un altro bivio. Qualsiasi squadra vincente ha costruito la propria identità negli anni. E’ possibile vincere subito al primo anno (prendete la Reggina o il Monza, tanto per capirci), soprattutto in serie C. Ma avere una base da cui partire è decisamente meglio. Quindi Bandecchi ora ha un’ulteriore responsabilità, alla quale non demanderà. Deve scegliere, nuovamente, il suo gruppo di lavoro. O ri-scegliere, se volete. E dovrà essere un vero e proprio nuovo matrimonio.

Paolo Tagliavento e Luca Leone, salvo stravolgimenti, saranno confermati nei rispettivi ruoli. Ma la conferma non deve essere figlia di un contratto firmato, ma di una condivisione totale di un progetto. Una visione comune, che naturalmente nasce dalla presidenza e che trova la sua espressione operativa nelle due anime della Ternana. Questo non significa non discutere più, ma avere le idee chiare, sin da subito.

Per non perdere tempo, a cominciare dalla scelta dell’allenatore. Non si può sbagliare. Gli allenatori dell’era Bandecchi non hanno lasciato il segno. E chi l’ha lasciato l’ha fatto in negativo: Pochesci, De Canio, Calori e Gallo. Ognuno di loro ha una storia a sé stante, diversa dalle altre. 

Con le idee chiare, con le persone giuste e con un progetto realmente condiviso si fa almeno la metà del lavoro e la metà della fatica. La famosa “programmazione” a cui si fa sempre riferimento nel mondo del calcio. Non sempre si ha la pazienza di seguirla. Ma se ci si fida delle proprie idee e di chi può portarle avanti prima o poi produce risultati. E’ vero, come abbiamo detto, in C non è detto avere la programmazione per vincere. “Basta” azzeccare le scelte giuste, quindi di fatto avere una bella dose di fortuna (che quest’anno di sicuro è mancata alla Ternana). Sicuramente spendendo di più possono aumentare le possibilità di vincere. Ma non bastano. Serve coesione, esperienza, spirito di gruppo. Serve sagacia tattica, unità di intenti, una visione comune, scelte condivise, assunzione di responsabilità ognuno nel suo campo. Si dice sempre che si vince tutti insieme ed è vero. E il primo gruppo granitico deve essere proprietà/dirigenza. Che dovrà fare la prima scelta, quella dell’allenatore. Ecco perché a monte è importante avere la stessa linea.

Oggi tutti elogiano Lazio, Atalanta, Liverpool, Sassuolo. Giusto per fare gli esempi più “famosi”. O se vogliamo scendere il Cittadella, il Benevento, il Crotone. Sono tutti all’insegna della continuità. Una volta trovate e scelte le persone giuste. Poi può nascere una stagione buona o meno buona. Ma molto più difficile che sia un disastro.

Una volta deciso questo si decide nel dettaglio tutto il resto, sempre ognuno con le proprie individualità, con le proprie idee, con le proprie contrapposizioni. La programmazione rende una società più forte e più solida. Bandecchi ha dimostrato nel tempo di saper essere coerente nelle proprie scelte. E’ stato anche umorale, come tutti i tifosi, quando la squadra non andava come avrebbe voluto. Anche su questo si dovrà lavorare: visto che ormai Bandecchi è stato sempre più un punto di riferimento per la squadra. Ma gli umori del presidente fanno parte del calcio, così come la programmazione.

Ternananews Redazione

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