Ternana, il cuore c’è, ora aggiungi la migliore qualità
Cristiano Lucarelli il “pacificatore” un primo risultato l’ha ottenuto. Perché al Liberati per il suo ritorno in panchina c’erano più di cinquemila tifosi che hanno sostenuto la squadra dall’inizio a fin dopo la fine. Tutti d’accordo a sostenere la Ternana impegnata in uno sforzo grande: riconquistare le posizioni che aveva perso in classifica. Uno striscione ad omaggiare il tecnico livornese comparso in curva Nord ha fatto da contraltare a quello che ringraziava Bandecchi scomparso dalla tribuna B.
Tutto casuale, per carità, anche perché pure Bandecchi a fine partita si è complimentato con la squadra. Giornata che sarebbe stata perfetta. Ma per tre volte i legni della porta di Paleari si sono opposti alle conclusioni vincenti dei giocatori della Ternana. Un segno del destino? Di sicuro è il segnale più chiaro per far capire che da qui alla fine ci sarà da soffrire, da lottare a muso duro per guadagnarsi la pagnotta. E, perché no, per centrare quel traguardo ambizioso che questa squadra, seppure ridotta ai minimi termini da tanti infortuni, ha confermato di poter centrare.
Sarà difficile e questo lo sa benissimo Lucarelli che, in carriera, è stato abituato a guadagnarsi la gloria. Quella gloria che la Ternana può ancora raggiungere per quanto ha fatto vedere contro il Benevento, così come in tante altre occasioni in passato. Perché la Ternana, anche con una panchina quasi inventata ha dimostrato di essere squadra forte in un campionato di giganti.
Doveva ritrovare la giusta serenità e oggi ha dimostrato di esserci riuscita nella consapevolezza che il popolo rossoverde le sarà sempre al fianco. Ora ha bisogno di ritrovare qualche titolare che può dare soluzioni alternative all’allenatore in caso di necessità.
Questa volta Lucarelli ha pescato dalla panchina un Martella rivitalizzato, un Bogdan che ha fatto il suo in difesa consentendo a Diakité di scaricare a terra i tanti cavalli del suo motore. Ma ha pure ritrovato un Coulibaly in crescita evidente, un Falletti che si è rivisto a certi livelli anche se a fasi alterne.
La Ternana costretta al pareggio dai pali di Paleari e da un paio di distrazioni in fase difensiva ha lasciato intendere che, probabilmente, il periodo peggiore se l’è messo alle spalle.
Domenica avrà la grande occasione per dimostrare che questa affermazione ha un fondo di verità. L’ha detto pure Lucarelli: “Andiamoci a prendere a Genova quello che il Genoa ci ha tolto nel girone d’andata. Lì sono cominciati i nostri problemi e sarebbe bello che sempre contro i grifoni si chiudessero una volta per tutti”. Anche se, con il sorriso sulla bocca, ha ricordato l’antico detto ternano: “Semo nati per tribolà”. Quel detto da sempre rigettato da Bandecchi. Ma un conto è dirlo, l’altro è farlo. La Ternana può farcela giocando con la grinta, il cuore e la voglia dimostrata contro il Benevento. Aggiungendo, inevitabilmente, quella qualità in più che i suoi migliori interpreti possono garantire.
Un primo passo in avanti è stato compiuto. L’altro è atteso a stretto giro.