Il pallone entra in porta ad eccezione di due miseri centimetri e il gol sfuma, può succedere. Arbitro in campo e quelli dietro lo schermo non vedono un fallo di mano che avrebbe generato anche l’espulsione del giocatore? Che ci vuoi fare, l’errore è degli umani. Esce dal campo, infortunato, il tuo capitano regista di una difesa che ha già perso due titolari nella fase decisiva della stagione? Che ci vuoi fare, è il calcio.
Domande e risposte semiserie sul momento particolare che sta vivendo la Ternana che, legittimamente, potrebbe porsi una domanda: “Ma quante altre ancora debbono capitarci prima di tornare ad una vita serena da squadra che cerca la salvezza con tutte le proprie forze”?
Io non so se nella testa di Breda questo pensiero ha trovato spazio, anche fugace. Sono certo però che se anche fosse, il buon Roberto l’ha ricacciato indietro sdegnato. Lui non può perdere tempo e consumare energie preziose stando dietro a malinconici pensieri o, peggio ancora, a teorie complottistiche che sono pane quotidiano per gli utenti dei social. Lui ha in testa solo la Ternana e la ricerca di soluzioni in vista di una partita che in tanti (troppi) definiscono derby. Partita sentita contro rivali storici sì, derby no, quello è un altro discorso.
Partita fondamentale? Altro sì. Decisiva? Ancora no. Perché dopo l’Ascoli ci saranno altre tre partite da giocare con nove punti in palio. Partita che sarebbe meglio vincere, questo lo capisce anche chi di calcio non sa niente, che sarà ancora più importante non perdere considerati i tre punti in più in classifica dei rossoverdi.
Ma questi sono altri discorsi che Breda non fa perché le partite si giocano in campo, perché gli allenatori studiano atteggiamenti tattici per creare problemi agli avversari ed evitarne ai propri giocatori. Ma non fanno calcoli prima del fischio d’inizio perché in quei 90-100 minuti tutto può succedere, soprattutto l’imprevedibile che ribalta ogni considerazione preventiva.
E’ per questo che, almeno per una volta, penso sia giusto lasciar stare tante considerazioni e fare posto ad un enorme sostegno ad una squadra che per quanto di pesante e d’imprevisto ha dovuto affrontare, merita sicuramente di restare in categoria. Come e più di altre non lo sappiamo. Noi ci limitiamo ai nostri, ad una squadra inventata in estate, reinventata a gennaio, passata tra le mani di due allenatori molto diversi, capace di viaggiare veloce per buona parte della stagione lanciando giovani di belle speranze e alimentandosi dell’esperienza di giocatori maturi.
Per questo non possiamo che chiudere con un urlato caldissimo: “Forza Ternana”!
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