Ternana, non cadere in depressione. Serve più grinta e guardia alta. Ora si fa dura, ma all’andata era peggio!

Ora la cosa peggiore è farsi prendere dallo sconforto. Esattamente un girone fa la Ternana queste 4 partite le aveva perse tutte e quattro. Il recupero con l’Entella, in casa con il Livorno e con il Trapani e la trasferta a Carpi. E comunque ha finito il girone d’andata nettamente al di sopra della zona più calda.

Quindi ci vuole solo sangue freddo. Addirittura con il Livorno era arrivata una sconfitta cocente: una delle peggiori Ternane dell’anno. Era un periodo in cui alla Ternana girava tutto storto, forse è questa la differenza.

Perché stavolta ai rossoverdi è mancata la consueta reazione. Non che non abbiano giocato male, anzi. Ma si è avuto l’impressione che il Livorno fosse più forte. Più qualità, più voglia, più determinazione. La Ternana è andata in vantaggio meritatamente. Ma poi non ha saputo gestire. Non ci sono stati errori od orrori. Anzi: abbiamo apprezzato l’impegno di tutta la difesa. Ma non ce l’ha fatta a reggere l’urto di tutto il Livorno. Non ce l’ha fatta perché il Livorno ha messo in campo tutto quello che aveva.

Avrebbe potuto raddrizzarla la Ternana la partita. Si è messa lì anche a cercare di riprendersela, cambiando sistema di gioco, cercando di dare freschezza dalla panchina. Ma il Livorno ha tirato ancora fuori un bel coniglio dal cilindro (stavolta di Appelt Pires). Siligardi ha costruito tutte le occasioni più pericolose del Livorno: quando hai un giocatore così puoi anche permetterti qualche errore dietro.

Quando invece hai troppi giocatori fuori a cominciare da Avenatti, il tuo uomo simbolo, quando i tuoi uomini chiave o sono fuori o sono acciaccati, deve succedere un miracolo.

Ora: il miracolo non è successo, non può succedere sempre. Ma non bisogna perdere di vista l’obiettivo principale: la salvezza. La prossima partita, ancora in trasferta, è contro una squadra che non è in salute. Esattamente come la Ternana. Il Trapani ha due punti dietro e punta al sorpasso: è una cosa che la Ternana non deve permettere, perché da dura, diventerebbe durissima.

In coda l’ambiente si fa caldissimo: cominciano a fare punti pesanti anche le ultime in classifica e la distanza è cortissima anche con il fondo.

La Ternana deve assolutamente riacquistare la serenità. Sembra paradossale dirlo oggi, dopo una sconfitta inappellabile. Ma questa non è una squadra da buttare. E’ semplicemente giovane, ha semplicemente una rosa corta (che non riesce a supportare troppe assenze: non ci riesce nessuno il Napoli o la Juve, perché dovrebbe riuscirci la Ternana?) e ora è in un momento di involuzione.

Tesser prova a cambiare a dare stimoli nuovi, ma non sempre basta. E allora una mano può arrivare anche dall’ambiente, dalla tifoseria. Il pessimismo di certo non aiuta. Il momento è delicato, chiave per il prosieguo, per il mantenimento di questa categoria.

Poco importa ora chi sarà il nuovo proprietario, chi il nuovo direttore sportivo. La cosa più importante è pensare all’adesso. Pensare a Tesser e al suo lavoro. Pensare al Trapani. Una giornata alla volta.

La cosa pazzesca è che un mesetto fa si parlava anche di possibilità playoff. Ora bisogna guardare in faccia alla realtà e a un calendario in salita.

Ma come abbiamo detto è lo stesso dell’andata. E all’andata la squadra aveva fatto un punto in meno. Quindi essere preoccupati sì, ma darsi per sconfitti in partenza questo mai. Non lo ha mai fatto la Ternana, mai nel suo DNA. Recupereranno forma e condizione Gavazzi, Eramo, Avenatti, Bojinov, Brignoli e anche lo stesso Viola. E daranno una mano in più. Sarà meno difficile.

Ma il coltello fra i denti serve. Ora più che mai