Ternana: “Non ragioniam di lor, ma guarda…e vinci!”

Mi permetto di scomodare nel titolo di questo editoriale addirittura La Divina Commedia del sommo vate Dante Alighieri ed in particolare il celeberrimo inciso del terzo Canto dell'Inferno, verso 5, diciassettesima terzina, non tanto riferendomi a presunti "ignavi" (non è sicuramente il nostro caso), bensì ai tanti "rosiconi" che stanno proliferando in particolare nel sud est dell' italico stivale.

Tra calciatori più o meno noti (più meno che più), ex allenatori fermi ai box da parecchio tempo a caccia di nuova rinomanza, oscuri addetti ai lavori ripescati nell' occasione, tutti di matrice meridionale, è un susseguirsi continuo di sgradevoli, reiterati "gufamenti" nei confronti della Ternana, che, nonostante la marcia schiacciasassi che ha intrapreso, continua ad essere definita "fortunata";  compreso qualcuno che si permette addirittura di parlare via radio compiacente di "culo", infarcendo la sua "dotta" analisi con ulteriori affermazioni di dubbio gusto.

Il tutto senza che nessuno si sia degnato di deferirlo ai competenti organi della giustizia sportiva per i necessari provvedimenti disciplinari del caso.

Ma va bene così!

Evidentemente una squadra che vince 13 partite su 17 senza perderne nessuna, unica squadra imbattuta in Italia, è solo fortunata…

Certamente la dea bendata è un ingrediente necessario in tutte le imprese sportive e non, ma di qui a far finta di dimenticare lo schiacciante strapotere manifestato sinora in campionato dai rossoverdi, i numeri ineludibili e il bel gioco generalmente espresso, significa negare l'evidenza dei fatti con colpevole faziosità.

E passi per i diretti antagonisti delle Fere, i quali devono necessariamente continuare a tenere alta l' attenzione nonostante l' amara (per loro) realtà di una squadra fatta solo di nomi; ma che poi personaggi da tempo dimenticati se ne escano fuori a ribadire lo stesso concetto astruso, fa veramente ridere!

E allora, bisogna che noi ternani impariamo a fregarcene riccamente dei tanti "castori" e "gufi" che ci circondano. Soccorra, dunque, alla bisogna Dante Alighieri ed il suo "non ragionar di lor"…cercando di continuare a vincere più partite possibile.

Magari anche in maniera non particolarmente brillante come domenica scorsa, facendo pochi tiri in porta e concedendo il bandolo della matassa all' avversario, ma ficcando pur sempre due palloni alle spalle del portiere ospite. Differentemente da qualcun altro che di tiri ne avrà fatti pure una trentina e che avrà preso dieci traverse, ma che di palloni nel sacco ce n' ha messo solo uno.

Ergo, più che di "c…" degli altri, parlerei di mira sbagliata e quindi di poca dimestichezza con l' attrezzo (il pallone), almeno nell' occasione…

Ma non andiamo oltre, anche per non dare soddisfazione a certi personaggi e, soprattutto, per non cadere del tranello tesoci da chi non ha altri argomenti per provare a fermare la marcia delle Fere se non il cercare di innescare un basso e scorretto tentativo di destabilizzazione, anche con la collaborazione di autorevoli testate giornalistiche nazionali.

Quindi sarebbe il caso di non dare più spazio a certe dichiarazioni ignorandole completamente ed evitando di riportarle almeno nei nostri media locali.

Che gli avversari dimostrino sul campo con i fatti  che sono più forti della Ternana e non con le parole o con le interviste fatte apposta per screditare la squadra che sta letteralmente dominando il campionato!

Nessuno si aspettava questo exploit dei rossoverdi?

Beh… ennesima dimostrazione che le squadre non si fanno con i nomi e con i milioni, ma con giocatori con gli attributi, con un gruppo compatto e unito, con una società impeccabile e, soprattutto, con un allenatore che sa insegnare ai propri ragazzi a giocare al calcio. Che non è da tutti…

Pensiamo, dunque, solo alle Fere e auguriamoci che lo straordinario cammino intrapreso nel corso degli ultimi mesi del 2020 possa proseguire anche in questo nuovo anno, fino al meritato traguardo finale.

E senza storcere troppo il naso se qualche vittoria esce fuori in maniera non del tutto limpida, come "curiosamente" è successo anche dalle parti nostre…Il che è cosa grave!

E allora chiudiamo qui questa escursione nella letteratura classica italiana e nella Divina Commedia, richiamando ancora una volta l' immensa opera di Dante Alighieri, partendo stavolta dalle ultime parole dell' Inferno (Canto XXXIV, 139),  aggiungendovi solo una data.

25 aprile 2021: "e quindi uscimmo a riveder le stelle"…