Ora la Ternana non può sbagliare a scegliere le persone su cui ripartire. Perché indipendentemente dalle risorse economiche la Serie C è un campionato duro, difficile, variegato, in cui non bisogna perdere la testa e cercare di essere il più pronti e lucidi possibile.
La prima cosa da fare è scegliere il direttore, ma prima ancora ridare alla Ternana quel senso di appartenenza che in questa stagione è mancato ed è stato costruito pian piano.
Ora riandranno via di nuovo tutti. E allora – a nostro avviso – andrebbe colorata di rossoverde (metaforicamente) la sede. Ci sono state delle persone, delle professionalità, a cui poter attingere per creare uno spirito rossoverde, uno spirito da Fere. Questo non significa che in nome della ternitudine bisogna soffocare la professionalità: anzi. Significa accompagnarla.
Lo spirito di appartenenza è molto. Ci sono due ex giocatori (a Terni) a cui in quest’ultimo periodo noi abbiamo pensato spesso: i due capitani dell’ultima promozione, Mammarella e Defendi. Giusto per fare un esempio. Trovare il modo di crescere insieme a loro e di coinvolgerli, sarebbe un ottimo primo passo per muovere questi primi passi nella nuova dimensione.
Poi la cosa più importante sarà scegliere un ds. Ripetiamo: indipendentemente da quello che sarà l’obiettivo della Ternana. Se promozione diretta, se playoff, se mina vagante o salvezza. Serve un dirigente competente, serio, capace. Brillante. La Serie C è piena di mestieranti. Il vero problema sarebbe quello di affidarsi a chi la rende troppo semplice. Invece questa è una società (ed una squadra) che va ripresa da capo. Nomi: ce ne sono tanti. Per il momento non se n’è fatto nessuno. Ma anche qui ci sono molti professionisti che magari un po’ di rossoverde addosso ce l’hanno ancora. Il che non guasterebbe.
Insieme poi scegliere l’allenatore. E anche questo non si può sbagliare. Serve uno in cui si crede fermamente. Uno con cui portare avanti un progetto. Uno ambizioso che sappia coniugare risultati e bel gioco, valorizzazione e spettacolo. La Serie C è piena di mestieranti. Come? Lo avete già letto. Vale anche per gli allenatori, non solo per i direttori sportivi.
La risposta migliore che la Ternana può dare alla retrocessione è la serietà e l’applicazione nel lavoro. E’ negli uomini giusti. E’ nei fatti.
Guida ora deve prendere in mano la situazione e con le mani libere, rispetto a quello che è invece successo in passato, dettare la propria linea con la propria filosofia. Smaltita la delusione, fortissima, deve mettere in fila le priorità e affrontarle una alla volta. Direttore, allenatore e ternanità. Questo serve alla Ternana. E questo deve succedere nei prossimi 10 giorni. Altrimenti è tardi.
Non si pensi a convincere chi non se la sente più di rimanere.
Serve ripartire subito. E già la prossima settimana ci aspettiamo novità.
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