Ora però la classifica bisogna guardarla eccome, altrimenti saremmo tutti quanti presuntuosi. E ora è arrivato il momento di vincere. La Ternana delle montagne russe a Lanciano ha fatto un'altra partita in cui ha meritato, ma non ha raccolto quello che avrebbe voluto.
Ora però è il caso di vincere. A cominciare dalla prossima con la Pro Vercelli. Scontro diretto: squadra da mettere dietro, per forza. Intanto perché il pari non permetterebbe (visti gli scontri diretti) di esser al sicuro. Se vuoi salvarti è così. Non si può pensare di non vincere più fino a fine campionato, anche se forse, tecnicamente, potrebbero bastare pure 48 punti.
Tre giornate alla fine e la zona playout è lì ad un punto. Colpa dei due punti fatti nelle ultime quattro partite. In cui l'unico gol segnato è un autorete… Quindi il male della Ternana lo sappiamo dov'è… Ma la stagione di Ceravolo ef Avenatti è stata sicuramente buona in generale. Ora è necessario farla risplendere in questi ultimi 180 minuti.
Si sono andati a far benedire tutti i buoni propositi di inizio anno, in cui in società si parlava di squadra all'altezza del playoff. Forse è vero, almeno sulla carta. Ma la carta non ha mai vinto nulla. Chiedete al Bologna. Sono addirittura quarti oggi a fronte di un Carpi stratosferico e di un Frosinone che li ha battuti nello scontro diretto. Perché in B non contano i nomi o i soldi in banca del proprietario. Certo quelli aiutano. Ma serve programmazione e serve coesione, unità di intenti. In tutte le componenti. E questo a Terni sinceramente non s'è visto.
Dovesse arrivare la salvezza sarebbe un grande merito di Tesser. Non dovesse arrivare è chiaro che l'allenatore avrebbe le sue colpe (perché ribadiamo che comunque la squadra sulla carta è sicuramente più che sufficiente) ma non sarebbe il principale imputato. Nessuno ci toglie dalla testa che il miracolo del Carpi parte dal gruppo delle vittorie e da una programmazione sana. Da una vita totalizzata al progrtto sportivo. 24 ore su 24. Un'azienda con il suo proprietario e la dirigenza costantemente al proprio fianco funziona meglio. Per forza.
Ora però, nel momento clou della stagione, è inutile fare i processi sommari. Bisogna trovare la serenità giusta per chiudere al meglio la stagione. Guardare alla Pro Vercelli come la finalissima del campionato. Vincere per salvarsi. Vincere per evitare i playout. Vincere per poter ripartire magari con il piede giusto e cominciare a riflettere sui veri motivi per cui non è andata la stagione.
Vincere: unico risultato in un Liberati che ci ha visto troppe volte soccombere. Vincere. Qualsiasi altro risultato non condannerebbe i rossoverdi alla Lega Pro. Li condannerebbe a un finale di stagione (a Modena e in casa con il Varese) da giocare in apnea assoluta. E questa squadra, per come l'abbiamo conosciuta, ne soffrirebbe troppo.
Perciò all'allenatore e ai ragazzi chiediamo lo sforzo più grande a partire da questa settimana. Vincere e scacciare i fantasmi. Vincere e godersi la B.
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