Ternana: ora però basta con le “parole”, si passa ai fatti

Ternana: ora però basta con le “parole”, si passa ai fatti

Dopo 15 giorni si è chiusa una telenovela che ha tenuto buona parte della tifoseria rossoverde in apprensione. La lettera è stata firmata. Non solo è stata anche pubblicata. E ora tutti sappiamo cosa c’è scritto e soprattutto su cosa convergono Lucarelli, Leone e Bandecchi.

Intendiamoci: nella lettera non c’è niente di clamoroso. Niente di più di quello che tanti si dicono nelle loro stanze, senza mettere nulla in pubblico. La forma può fare scalpore, e lo ho fatto. In città si discute: se ha fatto bene Lucarelli? Ma cosa ha firmato Lucarelli? Ma quindi ora Lucarelli non potrà fare il 352? Ad alcuni di questi interrogativi abbiamo provato a rispondere noi (LEGGI QUI), ad altri risponderanno magari gli stessi protagonisti nei prossimi giorni.

Ora però quello che conta è davvero non pensare più alle parole. Questa lettera vuole fissare un punto, vuole essere una bussola, vuole essere una traccia per la prossima stagione. Per tutte le componenti della Ternana: presidenza, direzione sportiva, direzione tecnica. Non ci sono diktat, ma condivisioni.

Ed è per questo però che ora questo rinnovato spirito di condivisione sarà necessario vederlo sin da subito, nella programmazione della stagione, nella campagna acquisti, nel ritiro. Nelle prime conferenze stampa, nei prossimi interventi presidenziali in tutte le sue forme. Nel lavoro della settimana, nel risultato la domenica.

La Ternana da questo “patto” deve uscire più forte, deve uscire più consapevole. Sarebbe facile ironizzare sul firme e contratti con gli italiani (in questo caso con i ternani), sarebbe facile scimmiottare i libri di Lucarelli o le sue convinzioni ideologiche. Per scherzare sarebbe anche divertente, ma poi bisogna andare oltre e guardare al risultato. Se Lucarelli ha deciso dopo 15 giorni di convenire con Bandecchi su questi temi, in questa modalità certamente singolare significa una grande convinzione.

Se avesse voluto si sarebbe potuto svincolare. Forse per certi versi sarebbe stato più facile andare via che prendersi questo tipo di “responsabilità”. Però ora dalle parole bisogna passare ai fatti. Operare. Condividere veramente. Altrimenti la lettera, per quanto possa essere un punto di partenza, rimarrebbe solo carta straccia.