Ternana reagisci, non farla diventare una crisi

Tre sconfitte, nove gol subiti e soltanto tre realizzati. Il bilancio è deficitario: giusto che cominci a suonare un piccolo campanello di allarme. Il campionato è appena iniziato ma i correttivi vanno individuati e posti in essere con una certa rapidità. Le prossime due, trasferta a Monza e Parma in casa, oggi mettono addosso un bel po’ di apprensione.

Però, dicevamo, il campionato è appena iniziato e cambierà, da qui alla fine, mille volte il proprio aspetto. Per cui niente ansie eccessive ma soltanto fredda lucidità nel porre rimedio alle anomalie evidenziate dalla nuova Ternana.

Sta a Lucarelli individuare i mali, piccoli o grandi che siano, e proporre i medicinali giusti per farli scomparire nel breve periodo. E’ lui che guida la truppa, è lui che conosce ogni angolo del carattere di ognuno dei suoi. Non voglio ricordare la Ternana dei record perché quella è storia passata: un romanzo che si è chiuso, questo è un altro che si è appena aperto. Però anche un anno fa la Ternana cominciò balbettando poi prese l’abbrivio e volò via, imprendibile per chiunque.

Cristiano Lucarelli e il suo staff hanno quindi le conoscenze per capire e risolvere. Partendo da alcuni dati di fatto che, a mio avviso non possono essere trascurati.

La Ternana non è più una novità per nessuno: la conoscono e trovano le contromisure; la serie B propone squadre e giocatori di altra caratura, che sanno sfruttare la minima incertezza dei rossoverdi e sanno anche precludere spazi che in passato si aprivano d’incanto.

Ma c’è qualcosa che non va anche nella Ternana: la grinta, l’aggressività, la sicurezza con la quale cercava di proporre le proprie trame di gioco convinta di poter far sua ogni partita. Quella vista fin qui ha regalato soltanto sprazzi di “vecchia” Ternana, a Reggio Calabria dove è stata penalizzata dalle assurde decisioni del direttore di gara. Ma contro Brescia e più ancora col Pisa io l’ho vista balbettare il calcio che sa. Falletti lontano dalla zona nevralgica, Donnarumma chiamato a giocare pochi palloni, Furlan raramente chiamato a giocare dentro il campo. La manovra non è mai fluita lucida in mezzo al campo e la difesa ha ballato. Troppo. Errori tecnici dei singoli, sbagliata o mancata difesa della porta qualche volta, distrazioni in altre circostanze. E qualche muso lungo che traspare con il consueto sostegno dei pretoriani da social.

Lucarelli l’anno scorso è stato formidabile ad entrare nella testa dei giocatori, renderli tutti partecipi e protagonisti di una favola. Deve riuscire nel medesimo intento anche quest’anno. Perché, come lui stesso ha sostenuto, ad oggi la Ternana non è una squadra. Cerca soluzioni singole. Perché? Forse ha perso la fiducia che l’aveva resa irresistibile un anno fa? Troppo presto per mollare, troppo tempo c’è ancora per tornare ad essere squadra, quella che viaggiava dentro un carrarmato che al momento dalle parti del Liberati non s’è visto.

Ma siamo all’inizio. La storia di questo romanzo deve ancora scoprire i capitoli più divertenti. Io ho fiducia: sono convinto che tanti potremo leggerne insieme. Magari a cominciare dal prossimo.