La Ternana è ancora viva. Ma…

Esultanza Ternana al gol di Corradini con il quale ha sbloccato il match contro l'Ascoli - Foto Ternana Calcio

La Ternana è ancora viva. Anzi è viva ancora la possibilità di riagganciare l’Entella. Il baratro in cui era sprofondata ieri tutta la tifoseria, lo sconforto in cui abbiamo vissuto le ultime 24 ore, si è mitigato. Grazie al pareggio dell’Entella contro la Torres. La Ternana può sperare ancora.

Ma… ma ci sono due grandi ma, che dovranno essere superati.

Uno riguarda esclusivamente la nostra squadra. Ora i ragazzi non avranno a disposizione che un risultato soltanto: la vittoria. Nelle prossime tre partite dovranno arrivare necessariamente 9 punti. E non importa se non ci sarà Loiacono, se Capuano (domani si saprà con certezza l’entità dell’infortunio) non sarà a disposizione o non sarà al 100%, se Cicerelli dovrà scontare il turno di squalifica insieme a Vallocchia. Dovrà trovare quelle risorse che sa di avere e che a Lucca non abbiamo visto neanche per 10 minuti.

La Ternana dovrà dare tutta sé stessa, e anche oltre. Dovrà portare a casa il massimo: se con il minimo sforzo o con il massimo non importa. Dovrà vincere, mettere pressione. Dovrà fare il suo. E questa paradossalmente potrebbe essere la cosa più difficile, guardando a quello che è successo ultimamente. Perché poi le assenze non possono non pesare, perché le scorie di un campionato (e degli ultimi due incontri) si fanno sentire , perché ci sono degli avversari che possono metterti in difficoltà. Ma ora bisogna giocare sui nervi, sulle motivazioni, sulla determinazione. E la Ternana (Lucca a parte) ha sempre dimostrato di averne sempre avute.

Il secondo “ma” non dipende dalla Ternana. L’Entella deve perdere punti ancora in una partita. In una delle prossime tre. Due trasferte (ma attenzione è la migliore del campionato e ha già fatto 35 punti) a Campobasso e Pineto inframezzate dalla partita in casa contro l’Arezzo. Pensare che l’Entella – che finora ha fatto un campionato eccezionale – possa frenare ancora è molto molto molto (si 3 volte) difficile. Proprio in virtù del cammino fatto finora. Ma alla fine del campionato le sorprese possono verificarsi, la palla pesa di più, la stanchezza si fa sentire. E la Ternana lo ha imparato sulla propria pelle.

La Ternana dunque può ancora sperare. Ecco sperare è il verbo giusto. Sperare nei guai altrui non è mai elegante, ma è l’unica strada che rimane ai rossoverdi. Si devono recuperare due punti ancora per avere ancora una chanches di promozione. La Ternana deve sperare, ma nel frattempo però deve metterci tanto del suo. Deve farsi trovare pronta, nel caso in cui dovesse arrivare un altro regalo.

Perché già questa occasione non è stata sfruttata: e fa male. I rossoverdi si sarebbero potuti trovare in una condizione migliore se soltanto una delle due ultime partite fosse stata vinta. Quindi diventa inutile aspettare alla finestra se poi non arrivano le vittorie.

Per cui – come ha detto Cicerelli nel post partita di Lucca – “fino a che la matematica non ci condannerà non parliamo di playoff”. Ha ragione Cice: ci sono ancora 12 punti a disposizione e la squadra ha l’obbligo e il dovere di provarci.
Intanto ne servono 9, poi tireremo una riga.
Ma la Ternana è ancora viva. Bisogna tenerla viva fino alla fine.