Squadra incompleta, sei giocatori alle prese con un virus intestinale, la tensione dell’esordio e poi ancora chissà cos’altro, ma niente di tutto questo può giustificare la brutta prestazione fornita dalla Ternana contro il Pescara. Perché non era annoverata tra le possibilità della vigilia “bucare” proprio la prima. Sia nel risultato che nella prestazione complessiva. Errori tecnici clamorosi, gioco frammentario e mai produttivo nell’area avversaria. Insomma, sconfitta meritata all’interno di una partita davvero brutta.
Ignazio Abate non si è nascosto: ha detto chiaramente quali sono stati i problemi tattici e tecnici della sua squadra. Ma ha detto pure di aver visto una voglia di reagire che era mancata contro la Casertana. Uno spicchio, piccolo, di ottimismo dopo due partite ufficiali che la Ternana ha perso in casa con identico risultato di 2-1. Quindi, quattro gol presi e due soli realizzati. Se ci aggiungiamo l’amichevole con la Pianese i gol incassati diventano 6. Media di due gol per partita quindi e difficoltà conclamate nell’approcciare l’area avversaria.
Le diagnosi le lasciamo agli addetti ai lavori. Noi possiamo rilevare con una certa apprensione, che la Ternana ad oggi non è riuscita a dare una immagine chiara di se, del suo modo di affrontare le partite. Ha provato l’aggressione alta, il recupero palla immediato ma si è aperta alle transizioni avversarie e soprattutto con i propri errori tecnici ha regalato gol e occasioni.
La sensazione forte è che questa non sia ancora una squadra ben definita, che manchi di qualità soprattutto in avanti, che sia carente di centimetri sia in difesa che in attacco e magari anche di un po’ di chili in mezzo al campo. Che abbia la necessità di aggiungere personalità ad un gruppo che il duo Mammarella-Foresti (con l’approvazione di Abate) stanno costruendo facendo le anche sull’esperienza di buona parte degli interpreti.
C’è la necessità di aggiungere quattro o cinque giocatori, soprattutto in avanti e in difesa. Quando uscirà questo nostro articolo probabilmente sarà arrivato qualche altro elemento a rimpolpare l’organico di Abate che, va ribadito, non potrà superare i 23 elementi compresi i prestiti da società dalle serie superiori (Carboni e Patané) e dall’estero. Servirà procedere anche a qualche cessione e non solo per un fatto meramente economico.
Ma c’è anche la necessità di mantenere i nervi ben saldi, la mente lucida per rispettare un progetto che vuole la Ternana protagonista. Siamo soltanto all’inizio e ogni giudizio non può essere definitivo. C’è tempo per rimediare facendo leva sul mercato ma anche sul lavoro quotidiano in campo. L’unico modo per non deludere una piazza che ha risposto benissimo alla prima uscita (oltre cinquemila presenti) ma che aspetta segnali positivi ad interrompere una striscia negativa che va avanti da troppo tempo e che pensavamo si fosse chiusa definitivamente con la retrocessione. Ad Abate e soci il compito di tornare a far sorridere i tifosi rossoverdi.
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