Ternana: tutti pronti per la rincorsa

foto Ternana Calcio

Il campionato non è finito. Anzi è iniziato, il girone di ritorno, esattamente come era iniziata l’andata: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. C’è ancora una strada lunghissima: davanti alla Ternana e davanti alle altre.
Certo ora i margini di errore si sono ridotti tantissimo. Per la Ternana il jolly è stato già giocato. Anche perché, a differenza delle altre, la squadra rossoverde ha sulla testa il fardello del -2.

Una cosa è certa: la Ternana deve inseguire. E deve cercare di rosicchiare punti all’Entella, che oggi ha preso un buon vantaggio. Ecco l’Entella sì che può giocarsi un bonus. E la Ternana dovrà essere brava a sfruttare eventuali passi falsi di chi ora è davanti, esattamente come è successo nel girone di andata con il Pescara.

Cinque punti sembrano tanti, ma in realtà – considerato quello che abbiamo visto durante questo campionato – sono cinque punti che si fa presto a trovare. O a recuperare. Intanto sul campo, come ben sappiamo, sono 3. E allora ci verrebbe da dire che sono tutti nel passo falso di Pineto: senza se e senza ma la peggior partita della squadra in questa stagione.

Basterebbe questo per chiudere ogni discussione sulla distanza oggi accumulata fra l’Entella e la Ternana. Ma vogliamo essere ancora più approfonditi. Visto che bisogna essere lucidi proprio nei momenti in cui ci si potrebbe lasciar andare a facili pessimismi o a pessime conclusioni.

In città la maggior parte dei tifosi è consapevole della forza della squadra e del grande cammino che è stato fatto finora. Soltanto qualcuno ha preso la palla al balzo per tirare fuori la rabbia repressa nei confronti di una squadra e un allenatore che probabilmente – chissà per quale motivo – non hanno mai accettato fino in fondo.

Forse vale la pena ricordare che non solo Ignazio Abate si sta imponendo alla sua prima stagione da allenatore fra i grandi con grande autorevolezza e qualità. Forse vale la pena ricordare che la Ternana è reduce da una retrocessione (guardate un po’ cosa stanno facendo le altre retrocesse), che c’è stato un cambio di proprietà estremamente burrascoso, che ci sono stati dei cambi dirigenziali in ruoli apicali, che la squadra è stata costruita nell’ultimo periodo, che ci sono stati degli infortuni che hanno limitato le scelte di Abate e hanno “costretto” ad insistere sempre sugli stessi giocatori, che finora non è stato sfruttato il mercato per coprire questi buchi.

Qui per caso trovate i 5 punti di distanza (anzi sempre meglio 3) che oggi la Ternana ha accumulato dall’Entella?

Anche se non bastasse questa premessa vale la pena ricordare che vincere non è mai facile: che è una questione di chimica e di equilibri. E l’equilibrio si sa, è facile perderlo, anche con una piccola folata di vento.

La Ternana – nella sua interezza – deve dimostrare di saper stare in piedi e deve continuare a pedalare. Soltanto con una pedalata poderosa le buche, le spinte, le folate non ti mettono in difficoltà. Quindi lavoro a testa bassa. Sul campo e dietro la scrivania. Gli equilibri si raggiungono con la quotidianità, con la solidità, con il lavoro di tutti i giorni. Con la fiducia, con la serenità dell’ambiente, con i dettagli che fanno la differenza. Magari con un sorriso in più, con la delusione che si trasforma in rabbia.

Pensate al Padova che ora sta dominando il campionato nel girone A: negli ultimi due anni è arrivato due volte secondo perdendo le finali di playoff. Pensate al girone C (dove peraltro la Ternana sarebbe prima come punti, anche con la penalizzazione) dove sono tutti in una manciata di punti e dove il Benevento (che ha speso tantissimo) non riesce a salire più. O pensate alla Ternana di Bandecchi che ci ha messo 3 anni prima di salire in B. Non si sale solo con i soldi. Si sale con un progetto. Con le idee. Con il lavoro. Con la programmazione. Con un po’ di pazienza. Soprattutto con la lungimiranza.

Questo gruppo vuole salire in B: lo dicono in continuazione tutti. Abbiamo avuto la fortuna (e la bravura) di avere due perni su cui sta girando la squadra come Abate e Mammarella che stanno facendo un lavoro eccellente. Abbiamo un gruppo che non mostra crepe (almeno all’esterno). Abbiamo ritrovato una solidità economica di una proprietà che con i fratelli D’Alessandro pensa in grande (stadio e centro sportivo annessi). Ora è arrivato il momento di dimostrare che tutte queste cose insieme funzionano.