Terza vittoria di fila, imbattibilità che si è allungata alla settima partita: soltanto in due di queste partite la Ternana ha incassato gol, uno soltanto su azione. Di contro è rimasta a secco soltanto due volte, entrambe al Liberati, nelle altre ha segnato, e tanto: 14 gol bottino eccellente. A rendere tutto ancora più interessante il primato in classifica. D’accordo, ha ragione Lucarelli a volare basso. Lui sostiene di non guardare la classifica, io ci credo poco, magari una sbirciatina gliela da ogni tanto. Proprio come fa il sottoscritto perché si può godere un po’ anche così: tante piccole soddisfazioni fanno una gioia immensa.
E’ un po’ il discorso che sembra aver messo in essere Lucarelli. Una piccola gioia alla volta legata alla partita di turno, sempre e comunque la più difficile della stagione, in modo d’arrivare in fondo per fare festa grande.
La politica dei piccoli passi, quelli che la Ternana sta compiendo, crescendo di gara in gara, aumentando la propria autostima al pari del prodotto in campo.
D’accordo, quella con il Foggia non è stata la prova più spettacolare dei rossoverdi però a guardar bene è stata quella che più ha denotato una crescita di maturità nella squadra. Consapevole dei propri mezzi ma anche delle risorse dinamiche rimaste a disposizione alla terza partita della settimana. Alternanza oculata nell’undici titolare senza esagerare quindi. Poi cambi in corso d’opera per togliere qualche minuto di troppo a chi aveva profuso tanto fin lì.
Una prestazione solida, da grande, da squadra di vertice: attacchi immediati, gol quindi gestione del match e raddoppio a chiuderla lì. Confortante in un processo di crescita che dev’essere ancora completato come hanno dimostrato le fasi finali.
Intanto, giusto per fare un esempio, Lucarelli ha potuto constatare che il recupero di Proietti è quasi completato; e sull’utilità del centrocampista non c’è da fare discussioni perché sarà utilissimo specie quando saranno Falletti e Palumbo a tirare il fiato. Ruoli diversi ma personalità irrinunciabile. Proprio come quella di Mammarella a cui ogni tanto da il cambio Frascatore, altro elemento che deve ancora arrivare al top della condizione e dell’integrazione nello spartito della Ternana. Idem per Vantaggiato e Raicevic, per Furlan e Torromino e via dicendo. Con Laverone, Ferrante, Salzano in lista d’attesa. Perché Lucarelli ha detto due cose importanti. Portare tutti ad un minutaggio simile e, piegandosi alla fantasia, poter cambiare dieci giocatori tra una partita e l’altra.
Per quanto mi riguarda sono contrario alla rotazione interpretata come un credo irrinunciabile. Penso piuttosto che sia operazione utile se, come una medicina, assunta nelle giuste dosi. Ma questi erano e restano problemi di Lucarelli, uno che quest’anno si gioca tanto, proprio come i suoi rossoverdi. Per questo è giusto volare basso e pedalare cercando sempre di migliorarsi, pure nei dettagli che alla lunga diventano sostanza. Magari regalandosi ogni tanto un’occhiatina alla classifica. Dicono che il bello migliori la vita.
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