Toscano e Gallo, presente contro futuro?

Si avvicina sempre di più la partita, finora, più importante dell’anno. E le suggestioni per raccontarla non mancano. Anche se è chiaro che l’elemento di maggior interesse è incrociare di nuovo Mimmo Toscano, in una situazione inedita.

Una squadra prima in classifica, la sua, contro chi vorrebbe trovarsi al suo posto: la Ternana.

Il pensiero non può che andare, soprattutto in questa stagione, a quella magica, vissuta senza alcun tipo di aspettativa, e che portò all’ultima promozione rossoverde in B.

Di sicuro Toscano rappresenta il piacevolissimo passato. E cercare delle analogie con quella stagione diventa praticamente impossibile. E’ difficile insomma che Gallo, guardando Toscano, riesca a vedersi allo specchio.

Hanno la stessa età Mimmo e Fabio, più o meno. Un passato entrambi da centrocampisti. Uomo di fascia Toscano, destra. Festeggia i suoi compleanni in ritiro e sin dal primo giorno in prima squadra si augura di potercene passare molti altri. Non è mai riuscito a giocare in serie A, ma il legame con la sua terra, con la sua Reggio Calabria è stato sempre molto forte. Uomo d’ordine Gallo: era quello che faceva girare la squadra, a Brescia, a Bergamo, a Como, a Treviso, a Torino. 5 promozioni dalla B alla A. Praticamente solo a Terni non si riuscirono a creare i presupposti per far volare la squadra!

Toscano appena smesso di giocare inizia ad allenare. E si mette subito in proprio. Prima la Primavera del Rende, poi due promozioni consecutive al Cosenza, riportato in Prima Divisione. Quindi la Ternana (terza promozione), la panchina d’oro, la salvezza l’anno successivo. Poi il Novara (altra promozione, la quarta della sua carriera, in B) e il ritorno (velocissimo a Terni) prima di tentare la sorte ad Avellino (esperienza decisamente non fortunata). Riparte ancora dalla C allora Toscano: prima la Feralpi (portata ai playoff) e ora la Reggina (straprima in campionato). 

Anche Gallo inizia subito ad allenare, quando smette (e smette qualche anno dopo). Inizia anche lui dalle giovanili dell’Atalanta fino ad arrivare in Primavera. Tenta l’avventura tra i “grandi” con la Giacomense, ma non va bene. Quindi entra a far parte dello staff di Giampaolo, ma la sua avventura a Brescia (a causa dei forti contrasti con la tifoseria) non inizia. Quindi riparte dalla Primavera dello Spezia e lì, dopo il Como, torna ad allenare la prima squadra.

Toscano non ha praticamente mai rinunciato alla sua difesa a 3. Da lì parte e sviluppa il suo gioco. Che poi sia 343 (come all’inizio) o 352 (come ora) poco importa. Ma la linea a 4 è solo un’emergenza.

Gallo invece predilige di gran lunga la difesa a 4 e poi da lì costruisce intorno. Preferisce giocare con il rombo e con il trequartista, ma fa interpretare ai suoi giocatori diverse variazioni rispetto al sistema di gioco. E non disdegna, se necessario, anche la difesa a 3 su cui ha lavorato durante l’anno.

Toscano, negli anni di permanenza a Terni, aveva un trequartista, un numero 10, Raffaele Nolé, che forse il 10 non ha mai fatto. O attaccante esterno o seconda punta. Ma spesso decisivo, sia nell’anno della promozione che per le salvezze in B.

Gallo, in questi mesi in rossoverde, il trequartista ce l’ha (Partipilo, molto offensivo) ma spesso (soprattutto all’inizio) ci ha adattato Furlan, un esterno. Che invece, purtroppo, non è mai riuscito ad incidere come tutti (lui per primo) avevamo sperato.

Forse quello che accomuna di più i due allenatori è la vena realizzativa dei numeri 9. Almeno negli anni di permanenza a Terni, per Toscano gli attaccanti non avevano l’istinto del killer. E la stessa cosa sta succedendo anche a Gallo in questa stagione. 

Toscano, quando vinse il campionato a Terni, era tutt’altro che pronosticato. La squadra era stata costruita in pochi giorni (da Cozzella), era reduce da una retrocessione sul campo in C2 e si sperava soltanto in una sopravvivenza decente in categoria. Questa Ternana invece ha grandi ambizioni, oltre che grandi risorse, e sin dall’inizio era stata inserita fra le squadra papabili per la promozione.

Altra differenza: Toscano i suoi campionati quando li ha vinti li ha vinti praticamente “dominando”. Essendo in testa quasi dall’inizio. Gallo invece se dovesse riuscire a vincere questo lo farebbe cin una rimonta incredibile, forse da record.

Ecco perché quando si incontreranno di nuovo sul campo, Toscano e Gallo, non avranno la sensazione di guardarsi allo specchio. Ma potranno avere la sensazione di guardare in una macchina del tempo. Una che porta al passato e alle stagioni straordinarie vissute in rossoverde, l’altra che porta al futuro, sperando di poter scalzare in tutti i sensi l’avversario (sia in classifica che nella storia rossoverde).