Tra crescita e pericolo di inguaiarsi: il vero problema della Ternana
Giornalista, si occupa di Ternana da oltre 40 anni. Corrispondente della Gazzetta dello Sport, scrive sul Giornale dell’Umbria, è conduttore di “Rotocalcio” (lunedì ore 21) e “Conto alla rovescia” (venerdì ore 22,30) su Nuova Teleterni
Può una partita ribaltare le considerazioni fatte fin qui sulla Ternana? Sicuramente no. Però può aiutare ad aggiustare il tiro, a capire. Che si sia trattato di una giornataccia rossoverde è plausibile: incassare quattro gol tutti in una volta dopo averne subiti soltanto cinque nelle precedenti sette partite è quantomeno strano. Prenderli tutti su azioni di contropiede è altrettanto inusuale. Soprattutto per la Ternana di Tesser che ha fatto dell’equilibrio in campo una delle sue caratteristiche principali. Ma la casualità della giornata non può certo cancellare gli errori commessi, a cominciare dal tecnico che è stato il primo a mettere sotto accusa le proprie scelte. Soprattutto perché si è trattato di manchevolezze che possono essere ricondotte anche alla struttura dell’organico. Che la Ternana abbia un problema sulla trequarti è noto a tutti, che ha attaccanti non troppo predisposti a frequentare l’area di rigore avversaria è altrettanto vero, che non abbia nel gruppo quegli elementi dalla personalità spiccata che nelle situazioni di difficoltà possono diventare un riferimento importante è altra storia risaputa. Potremmo andare avanti ancora per un po’ ma a cosa servirebbe? La realtà è che la Ternana ha scelto di proporsi al campionato di serie B con l’organico più giovane del lotto consapevole di avere lacune sulle quali il tecnico dovrà continuare a lavorare sodo per cercare di ridurle al minimo. Ma dovranno lavorarci, e tanto, soprattutto i giocatori che al di la del modulo non possono consentire al Livorno d’infilarli come tordi con azioni di contropiede da una parte all’altra del campo. La Ternana, vale la pena ricordarlo, non ha l’organico più importante del campionato. Quello del Livorno ad esempio è molto più forte, più completo, più qualitativo. Ma non è un caso che il Livorno è tra le candidate alla promozione. Così come non si può negare che la Ternana vista fin qui deve concretamente pensare a salvarsi nel minor tempo possibile, che certi sogni al momento debbono essere riposti nel cassetto. Ci sarà tempo e modo (speriamo) per tirarli fuori. Ma non adesso. Perché la batosta rimediata con il Livorno ha comunque una sua origine. E anche un effetto: riportare tutti con i piedi in terra. Ma al di la dello scoramento del momento e dell’ansia da riscatto che senza dubbio metterà addosso ai rossoverdi, potrebbe avere alla lunga anche un effetto benefico. Perché consentirà a Tesser e alla squadra di lavorare sulle carenze emerse riuscendo magari a porci rimedio. Potrebbe ad esempio indurre il tecnico a provare soluzioni tattiche diverse anche se non se ne vedono tante alternative: ad esempio non ci sono attaccanti per il 4-3-3 mentre il 3-5-2 potrebbe essere un’idea verificabile al pari del 4-4-2. Soprattutto però non dovrà far perdere alla squadra la voglia di battersi, di provare a vincere che tanto hanno apprezzato i tifosi. Ma dovrà crescere, maturare al tempo stesso per capire che quando non si può vincere anche un punto va bene. E dovrà farlo anche in fretta se non vorrà inguaiarsi. Questo è forse il vero problema difficile da risolvere.