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Tra emergenza e mitologia greca

La conoscenza della mitologia greca è inutile? Niente affatto, anzi spesso agevola la “lettura” delle umane vicende. E perfino di quelle “pallonare”. E allora l’infortunio di Viola (sempre presente nelle 15 gare finora disputate) richiama inevitabilmente alla mente la dea Nemesi (dispensatrice di gioia e dolore in base al criterio di equità etica) e la veggente Cassandra (capace di predire il futuro ma condannata a non essere creduta). Perché Nemesi? Perché per certi versi “è giusto” (amaramente giusto…) che una dirigenza che sceglie di rischiare varando durante il mercato estivo una rosa di soli 22 elementi (a parte l’infortunato di lungo corso Dianda e il terzo portiere Gava) paghi dazio, scontrandosi con una lunga sequela di infortuni.

Infortuni che (purtroppo) costringono sempre l’allenatore a completare la panchina con qualche ragazzo della Primavera (Taurino ha esordito nel recupero di Chiavari, invece Palumbo potrebbe farlo contro il Catania). Perché Cassandra? Perché chi, come noi, dagli inizi di settembre sottolinea i rischi derivanti da un organico ridotto all’osso non viene ascoltato (nella migliore delle ipotesi), viene snobbato con sufficienza ("tanto in campo ci vanno in 11…”) o peggio ancora viene tacciato di arrecare sfortuna (in questa era iper-tecnologica qualcuno dà ancora la caccia al menagramo di turno, del resto durante la pestilenza di Milano la gente credeva agli untori, evidentemente per quel qualcuno sono passati invano 4 secoli). E allora adesso, tanto per tornare all’attualità, con Viola fermo ai box (e in assenza di un altro regista di ruolo in rosa) chi agirà come play-maker centrale? Un giovane come Valjent (peraltro mediano o mezzala destra, non certo organizzatore di gioco)? Oppure l’ancora più giovane a acerbo Palumbo (finora per lui 9 panchine e nessun minuto in campo)? Non sarebbe stato giusto trattenere Miglietta o in alternativa ingaggiare un centrocampista con caratteristiche analoghe?

Con Eramo fermo ai box da quasi un mese contro il Catania dovrebbero agire in mediana Gavazzi e un paio di ’95 come Valjent e Crecco. Tutto normale? E in difesa senza Masi (out fino ad aprile) e Ferronetti e con Valjent impiegato in mezzo al campo, alle spalle di Meccariello, Bastrini e Popescu c’è soltanto il baby Gagliardini. I conti non tornano. Qualcosa non funziona. O meglio qualcosa non ha funzionato dal primo luglio al primo settembre. Anche se Janse (in prospettiva) e Bojinov (come già accaduto) sebbene ingaggiati in regime di svincolo possono rivelarsi utili alla causa. Errare è umano, perseverare è diabolico. Come si comporterà la società durante la sessione invernale del mercato? Attendiamo fiduciosi. 

Luca Giovannetti

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