Primo episodio: Ternana-Bologna 0-1 (martedì 23 settembre). Il colpo di testa di Oikonomou che decide l'incontro in avvio di ripresa scaturisce da un corner che la compagine emiliana non dovrebbe calciare perché pochi secondi prima Laribi, poi contrastato in scivolata da Fazio, "si aggiusta" il pallone col braccio sinistro. L'arbitro Minelli di Varese si porta il fischietto alla bocca per fermare il gioco ma inspiegabilmente lascia proseguire l'azione. E a metà ripresa il fischietto lombardo sorvola su un evidente fallo di mani in area dello stesso Oikonomou su tiro di Crecco. Senza contare che il primo (e unico) cartellino giallo per i rossoblù arriva dopo 65 minuti (ai danni di Buchel, più volte graziato in precedenza, al pari di Paez e del sovracitato Laribi). Secondo episodio: Latina-Ternana (sabato 27 settembre). Poco prima dell'intervallo il primo assistente Marinelli di Jesi segnala un fuorigioco inesistente di Eramo, "costringendo" l'arbitro Di Paolo di Avezzano ad annullare la rete realizzata da Ceravolo in tuffo di testa. Se quel gol fosse stato convalidato le Fere avrebbero affrontato la ripresa in vantaggio, in un contesto completamente differente a livello tattico e psicologico. Viceversa sono i padroni di casa a sbloccare il risultato con Brosco e così la Ternana deve sbilanciarsi in avanti alla ricerca del pareggio, ottenuto in extremis con Ceravolo. Incomprensibile la mancata ammonizione di Crimi per un fallo da dietro su Viola, inspiegabile il "giallo" affibbiato dopo l'1-1 a Vitale, reo di aver colpito in scivolata il pallone. Anche in questo caso decisiva la segnalazione del guardalinee, che intorno alla mezzora ignora lo spintone subìto da Bojinov proprio sotto i suoi occhi. Insomma, le Fere hanno molto da recriminare circa le decisioni di arbitri e assistenti nelle ultime 2 gare. Poi però "riavvolgi il nastro" e ripensi ai rigori negati al Crotone alla prima giornata (Ferronetti su Dezi) e al Brescia alla quarta (Masi su Valotti).
E quindi ti accorgi che senza gli "errori a favore" di Mariani di Aprilia e di Ghersini di Genova forse (ma la controprova non esiste) non sarebbero arrivati il successo in terra calabrese e il pareggio in terra lombarda. E allora "favori e torti" (ovviamente entrambi in buona fede) in questo avvio di stagione si controbilanciano. E in fondo è meglio prepararsi con animo sereno a questa alternanza di episodi favorevoli e sfavorevoli, vista la complessiva mediocrità della classe arbitrale italiana, almeno per quanto concerne la serie B. Per informazioni in merito chiedere al Pescara, sconfitto a Catania anche e soprattutto in virtù dei rigori negati.
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