Tra il nulla di una conferenza e la speranza che qualcosa cambierà
Che cosa ha portato in dono la conferenza stampa di giovedì scorso? Sostanzialmente nulla. Non che fosse un evento pensato e fissato per presentare l’allenatore, o magari un nuovo direttore sportivo. Perché in realtà, ufficialmente, sarebbe dovuto essere un incontro per presentare il nuovo consiglio di amministrazione societario. E questo è stato. Ma sostanzialmente è stato il nulla. Al di là del rituale di presentazione alla stampa, che cosa è stato se non il nulla?
Che Masoni è presidente lo sappiamo dal 17 giugno, giorno in cui abbiamo scoperto anche che Dominicis è tornato parte integrante della Ternana Calcio. Sapevamo anche che Simone Longarini, da qualche tempo, è più presente. Gli errori del passato, invece, li abbiamo provati sulla pelle da tifosi. Per anni. Che Simone Longarini, dopo “una vita”, venga a dircelo è inutile e tardivo. Il passato non si cancella, è storia e resta tale. Parlarne adesso, oltre ad essere inutile e tardivo, è anche fuorviante, visto che la Ternana ha problemi attuali a cui pensare (quelli di sempre). Il passato è passato, il presente è come il passato: a luglio ci ritroviamo senza allenatore e con uno scarno manipolo di giocatori. Ma prima di parlare di questo, è il caso di specificare anche che il mea culpa recitato dal figlio del patron suona un po’ male. Perché? Primo: perché dire, dopo anni di silenzio e quindi approvazione, di aver lasciato la Ternana in mano a persone sbagliate significa assumersi responsabilità minime. L’unica cosa che non è cambiata in più di dieci anni è la proprietà, principale responsabile – a differenza di quanto ci viene a raccontare Simone – di fallimenti sportivi e dissenso con la piazza. Secondo: perché dire che l’approccio duro e gli sforzi hanno permesso di risanare i conti, creandosi però inimicizie, suona più come autocelebrazione che come assunzione di responsabilità. Altro che scuse alla città.
Veniamo al presente. Sostanzialmente il nulla: la Ternana non avrebbe dovuto presentare l’allenatore, o magari un nuovo direttore sportivo. Non era tenuta a farlo in quel 2 luglio. Ma presentarsi alla città, dopo 16 giorni che Masoni è presidente, e dire che quasi sicuramente andremo in ritiro con un allenatore – che arriverà “entro dieci, dodici giorni” – è grottesco. Grottesco significa bizzarro, innaturale. E’ comico, diciamocelo. Comico come il fatto che non sia mai stata comunicata ufficialmente ai tifosi la data d’inizio del ritiro, che è trapelata con certezza soltanto nella conferenza stampa di cui stiamo parlando. La Ternana è senza allenatore dal 13 giugno, dal 22 maggio sapeva che sarebbe rimasta senza. Dunque 16 giorni di Masoni da presidente sono serviti a misteriosi preparativi che precedono la fase operativa. Fase che comincerà dopo ulteriori 10-12 giorni, quelli che la società si è presa per annunciare l’allenatore. Quasi una mesata insomma: se i tempi sono questi, si preannuncia un mercato lento ed estenuante come quello della scorsa estate. D’altronde il misterioso direttore sportivo (non ci è dato sapere con certezza neanche se cambierà), probabilmente avrà a disposizione le stesse risorse di un anno fa. Parola d’ordine risparmio. Chissà, dunque, se torneremo ad imbatterci in trattative in cui una differenza di poche migliaia di euro tra domanda e offerta paralizzerà il mercato della Ternana per settimane? Speriamo che questa attenzione ai conti, sbandierata ancora una volta, verrà applicata con più buon senso. Perché ben venga la società di ragioneri, come la chiamano, sana ed equilibrata. Ma quel che manca è qualche uomo di calcio che sappia far calcio. Perché è di calcio che stiamo parlando. Scusate se è poco.
Masoni, Dominicis e Longarini gestiranno la Ternana, lo sapevamo. La Ternana è abbastanza sana, lo sapevamo. La Ternana spenderà poco, sapevamo anche questo. La Ternana ha sbagliato tanto, lo abbiamo provato sulla nostra pelle, caro Simone. Che cosa ha portato in dono la conferenza stampa di giovedì scorso? Sostanzialmente nulla. Non abbiamo un allenatore, non sappiamo con certezza chi farà il mercato e il nostro mercato non è neanche cominciato. Però i Longarini sono più presenti, questo dovrebbe essere il brodino caldo. A giudicare dalla storia più che decennale, la notizia non sembra così fantastica.
La conferenza stampa ha portato in dono il nulla. L’estate potrebbe portarci in dono un’altra rincorsa faticosa e un campionato a lieto fine, con una società un po’ più presente. Questo sì. E visto come siamo abituati, ci accontentiamo di poco. Anche di questo. A settembre saremo di nuovo su quei gradoni, a prescindere da tutto: sostanzialmente nulla cambierà.