In una estate lunga e torrida, iniziata con il terremoto della cessione della società fra scadenze e apprensioni, certamente il mese di agosto, che del fuoco è quasi sinonimo, non poteva mancare in casa Ternana un caso che infuoca le discussioni di tutti.
I protagonisti sono di fatto soltanto due, Biagio Meccariello e Stefano Ranucci, il primo difensore in rossoverde da cinque stagioni, il secondo presidente della società di via Aleardi dopo la ritirata della famiglia Longarini. La questione, che tutti conoscerete, è piuttosto semplice: la nuova proprietà e il nuovo allenatore vorrebbero trattenere a Terni Meccariello, il giocatore però sente l'esigenza di dare uno svolta alla sua carriera e di provare una esperienza nuova. Fin qui tutto lineare, quasi banale dal momento che nel mondo del calcio dinamiche simili a questa sono piuttosto comuni, se non all'ordine del giorno in periodo di calciomercato. Da un lato si capisce l'amarezza e la delusione di chi su quel giocatore avrebbe voluto puntare qualcosa, dall'altro però è lecita anche la volontà di qualsiasi calciatore che senta il bisogno di mettere un punto ad un ciclo della sua vita di poter cambiare squadra, città o anche sport. Certamente, nel caso in cui la cessione dovesse concretizzarsi, la Ternana sarebbe chiamata a trovare almeno un altro difensore centrale che possa prendere il posto di chi parte, ma i tempi ci sono soprattutto se si considera che in società, per stessa ammissione del presidente, la situazione è nota da qualche tempo. Da ieri, inoltre, la situazione è piuttosto nota anche a chi in società non c'è. Ecco, comprendendo entrambe le posizioni e senza sentirsi in grado di dare giudizi sulla dinamica che si è innescata all'interno della Ternana, si rimane un po' perplessi sul tono delle dichiarazioni del presidente Ranucci. Non che quello che dica non corrisponda a verità, non vogliamo e non possiamo metterlo in dubbio, d'altra parte chi meglio di un presidente può sapere alcune cose; quello che lascia pensare è la necessità di rilasciare tali dichiarazioni. Non che si chieda omertà, per carità, anzi al contrario si rimproverano sempre le società di calcio di mancanza di trasparenza, di tacere le motivazioni che portano a determinate scelte, di nascondere chissà quali complotti; è apprezzabile che Ranucci abbia spiegato come mai si profila la cessione di Meccariello. Era fondamentale, però, raccontare tante sfaccettature e tanti dettagli che nulla aggiungono alla trama principale? In fondo non cambia molto sapere quante volte il giocatore esprime la sua volontà di cambiare, o quanto siano testarde entrambe le parti in causa. Sicuramente la frustrazione e il nervosismo del momento non aiutano in situazioni simili, e si rischia forse di aprire qualche parentesi di troppo, perchè a volte una verità lapidaria fa meno danni di una sintesi dettagliata.
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