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“Tu chiamale se vuoi…emozioni”

Era il 15 dicembre del 1970 quando l'arte poetica di Mogol e la straordinaria sensibilità musicale di Lucio Battisti partorirono una delle più belle canzoni della storia della musica leggera italiana: "Emozioni".

Adesso qualcuno si chiederà sicuramente che c'entra questo meraviglioso brano musicale con la Ternana…

Ed invece ci azzecca eccome!

Perché le bellissime "emozioni" che ci stanno regalando le Fere in questa prima fase del campionato, anche se non rapportabili al tumulto di sentimenti provocato dall'ascolto del meraviglioso ed indimenticabile pezzo targato Mogol-Battisti, non possono non smuovere nel cuore dei tifosi rossoverdi delle sensazioni veramente "emozionanti".

A conferma di quanto sopra, sfido chiunque abbia veramente a cuore le sorti della Ternana a negare che non stia aspettando la partita di domenica prossima col Catania con insolita trepidazione, con malcelato entusiasmo e con una voglia di stare già dentro allo stadio mai provata da tempo immemorabile.

Ma tutto questo in fondo è normale, perché tanta è la sorpresa nel ritrovare i "nostri" al comando di una classifica dopo anni di tormenti, che è praticamente impossibile non rimanere travolti da questa sana euforia generale, che si cerca a stento di trattenere nei limiti dell'equilibrio.

E di equilibrio ce ne vuole a dosi massicce.

Perché certamente siamo appena alla settima giornata di campionato e il cammino e ancora troppo lungo e tortuoso.

Perché la Ternana non è obbligata come altre società a vincere il campionato, ma solo a cercare di fare meglio della passata stagione.

Perché, in fondo, quella curiosa sindrome del "semo nati pe' tribola" continua quasi "fantozzianamente" a tormentare e a condizionare i sogni di gloria e la fame di riscatto del popolo rossoverde.

Ma, d'altro canto, come è possibile rimanere con i piedi piantati in terra dopo aver visto le Fere giocare veramente con il piglio della grande squadra su di uno dei campi più tosti del girone, quell' angusto stadio "Giovanni Paolo II" di Francavilla Fontana che non conosceva l' onta della sconfitta addirittura dal lontanissimo 18 dicembre del 2018 e dove due settimane fa c'aveva lasciato la pelle persino il "Bari – grandi firme"?

Come si fa a non sognare in grande nel momento in cui i ragazzi di Fabio Gallo continuano a dare dimostrazione di grande gruppo, di fortissima coesione, riuscendo anche a giocare, sia pure a tratti, un calcio di buon spessore tecnico e spettacolare?

È chiaro che di fronte a questa sorprendente ed inaspettata situazione la testa finisce con l' andarsene un po' per conto suo…

Ed anche la dura settima, con questo spirito ritrovato, diventa più facile da affrontarsi.

Mi si dirà che il calcio produce soddisfazioni effimere… Ma intanto sono soddisfazioni!

E di questi tempi non è poca cosa…

E ha voglia il Patron-Presidente Stefano Bandecchi a cercare di buttare acqua sul fuoco, facendo pure finta di fare l' "incazzato"perché lui le partite le vorrebbe vincere tutte, perché questa squadra non si può permettere di regalare sempre il primo minuto della ripresa alle formazioni avversarie (il che è vero) e perchè lui si è preso l'impegno di ridare ai ternani quello che purtroppo si è fatto sfuggire di mano; ma questo con opportuna prudenza e con i giusti tempi.

In veritá, sono personalmente convinto che il primo a gioire di questo sia pur parziale (molto parziale) riscatto della Ternana sia proprio lui, che, oltre a metterci un pacco di soldi in questa storia, c'ha anche ripetutamente messo la faccia in momenti non particolarmente lieti…

Ma è ancora troppo lunga!

E allora bisogna saggiamente continuare a fare professione ed esercizio di umiltà e di modestia.

È quindi necessario che le "4 esse" (società, squadra, sportivi e stampa) affrontino tutte insieme il campionato partita dopo partita, senza fare troppi voli pindarici e senza pensare troppo in grande, perché il risveglio potrebbe essere veramente sgradevole.

Ma nel contempo è giusto e inevitabile essere travolti, sia pure solo per un attimo, da queste "emozioni" così intense, che non possono non farci cadere in tentazione.

Una "tentazione" che si chiama …"Serie B"…!

E allora, visto che ci siamo, lasciatemi concludere questo editoriale un po' come l'ho iniziato, ricordando un'altra celebre frase della straordinaria canzone di Mogol e Battisti dalla quale sono partito; magari però trasformandone leggermente il testo.

Dunque: " …e guidare come un pazzo a fari spenti in campionato…per vedere se poi è tanto difficile…vincere"! 

Tu chiamale se vuoi…"EMOZIONI" !

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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