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Tutti sotto esame e col mercato alle porte non è un modo di dire

Tre gol e relativa figuraccia con annessa sconfitta incassati da una squadra che in trasferta non aveva mai vinto bastano e avanzano per mettere tutti sotto esame. E probabilmente è questo che il presidente Bandecchi ha detto alla squadra alla fine della partita con il Como.

Ma se non l’ha fatto lui ci ha pensato Andreazzoli, nel dopo gara, a chiarire il concetto affermando che, lui per primo, si sente e si mette sotto esame. Di conseguenza sotto la lente d’ingrandimento ci sono finiti tutti gli altri. Perché la Ternana che è stata pure poco sostenuta dalla dea bendata, deve fare molto più di quanto ha fatto contro il Como. Giocare bene una ventina di minuti è poco per chiunque, figuriamoci per la Ternana che, prima e dopo quella buona fase di partita, ha regalato tre gol agli avversari. Regalati è il termine giusto, c’è poco da fare. E il confronto con la Ternana che incassava gol in quantità industriale nella prima stagione di B viene quasi in automatico.

Però sarebbe sbagliato cominciare a fare confronti con il passato. Questione di onestà intellettuale più che di numeri. Il passato è stato e resta un ricordo a mio avviso estremamente positivo. Il presente però è oggi ed ha altri nomi, altre facce, altri concetti di calcio.

Quello di Andreazzoli che, detto per inciso, merita il tempo necessario per far passare i suoi principi di calcio, è propositivo, offensivo, giocato con la palla a terra. Disposto a concedere in difesa pur di creare tanto in attacco. E’ un calcio aggressivo che regala emozioni e risultati. Almeno così è stato nelle precedenti esperienze del tecnico toscano.

Un calcio che ha bisogno della collaborazione totale della squadra che magari, come ha detto Moreno Longo, l’allenatore del Como, potrebbe aver vissuto una fase di transizione tra i due concetti diversi di calcio proposti dall’ultimo Lucarelli e da Andreazzoli. Fase nella quale non riesci a mettere in campo quello che pure hai allenato duramente in settimana. E’ una possibilità, forse non l’unica.

Se i motivi sono altri starà al tecnico trovarli e superarli perché, concordiamo con lui, la prestazione fornita domenica fa preoccupare. Se quella è la Ternana sognare in grande equivale ad aspettarsi un sostegno dagli ufo. Ma il nocciolo è proprio questo. E’ quella la vera Ternana o abbiamo visto soltanto una pessima rappresentazione di se stessa? Lo scopriremo vivendo. Ovvero il 26 di dicembre, quando anche la migliore Ternana dovrà soffrire. E dovrà dare il meglio perché l’anno nuovo porterà con sé anche la sessione invernale del calcio mercato. E allora quel “tutti sotto esame” di oggi avrà un riscontro concreto sulle scelte della società.

Massimo Laureti

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