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Tutto cambia, nulla cambia!

Campionato in salita per la Ternana che sconta le solite colpe ovvero la mancata programmazione estiva, la confusione gestionale nel momento più delicato della stagione, una rosa troppo giovane per un campionato difficile come quello di serie B, la solitudine in cui è costretto ad operare il responsabile tecnico della prima squadra.

Il tutto in un ambiente ormai provato, stanco di vivere la stessa situazione da quando la Ternana è tornata in serie B ad eccezione del primo anno in cui la vittoria del campionato ed un minimo di normalizzazione nei rapporti tra tifosi-società-squadra aveva riacceso la passione della gente innamorata dei colori rossoverdi.

Nulla di nuovo, quindi, sotto il sole!

Ecco allora che la sconfitta di Salerno, figlia di responsabilità da dividere egualmente a tutti i livelli, ha provocato l'esplosione della rabbia dei tifosi che l'hanno riversata su squadra e tecnico seduta stante all'Arechi e, dopo

poche ore con forza anche sulla società, su Simone Longarini che la rappresenta.

Ambiente, quindi, tempestato da polemiche, prese di posizione nette, come quelle della Curva Nord che ha invitato i Longarini a vendere la società, da confronti più o meno serrati ed in questo contesto ci sono in mezzo squadra e tecnico che devono trovare la forza di estraniarsi dalla situazione che si è creata e tentare, tutti insieme, di raddrizzare la barca che a Salerno, anche in condizioni di estremo favore, ha mostrato le sue lacune, i suoi limiti.

E, oltre all'allenatore, sono chiamati a dare di più di quello che è nelle loro possibilità coloro che hanno qualche campionato in più di serie B sulle spalle. Devono essere loro la guida per i più giovani che più del loro entusiamo, più della loro spregiudicatezza, a volte penalizzante purtroppo, non possono mettere. Criticarli, mortificarli, a volte significa minarne il morale e, di riflesso, anche le prestazioni per cui dai più esperti deve arrivare il buon esempio.

Sul piano tecnico, poi, senza tornare sugli errori commessi all'Arechi, ormai esaminati in mille sfaccettature, sta a Carbone chiedersi come mai una squadra che prima difficilmente subiva gol ora sistematicamente va in balìa degli avversari ogni volta che viene attaccata. E' evidente la mancanza di tranquillità, è evidente l'apprensione con cui fronteggia gli attacchi delle squadre avversarie ma bisogna porci rimedio al più presto. Mancanza di protezione e quindi di filtro da parte dei centrocampisti, movimenti troppo lenti di chiusura sulle fasce dove spesso i difensori esterni si trovano a fronteggiare, e a subirne gli effetti, la superiorità numerica degli avversari, incapacità nell'iniziare la fase difensiva già con gli attaccanti che forse non ne hanno le caratteristiche? Tutte domande, crediamo, lecite che meritano di avere una risposta ed anche molto velocemente prima che la situazione diventi irrimediabilmente compromessa. E prima che una classifica molto corta in coda si sfilacci e crei distacchi che solo a guardarli possono ingenerare insicurezza ed ancor più preoccupazione e pessimismo sul futuro.

Insomma, al momento sembra che altre squadre ci stiano aspettando, ma non ci si può rammaricare ogni settimana nel non aver saputo approfittare della situazione.

Certo, sabato la Ternana si gioca una partita importante e, di certo, l'avversario non è dei più malleabili. E' l'Entella di Roberto Breda, una squadra che corre, che ha valori tecnici importanti soprattutto dalla trequarti in su e ci vorrà una squadra attenta, quadrata, equilibrata che sappia opporsi con intelligenza alla tranquillità con cui possono giocare i liguri e al loro dinamismo.

Sarà in grado la squadra rossoverde di ritrovare in sé stessa quei valori sia tecnici che morali necessari per superare il difficile momento che caratterizza il campionato delle fere? E' un altro dei tanti interrogativi che solo i novanta minuti di gioco potranno sciogliere. Il compito di Carbone non è semplice, ma di certo anche lui deve porre i presupposti affinchè la squadra lo possa essere responsabilizzando i suoi, sistemando in campo una squadra equilibrata e senza “ inventarsi “ soluzioni estreme che in passato, vedi partita con il Benevento, hanno incanalato la partita su binari negativi. Purtroppo ci saranno delle assenze, ma ci sono le soluzioni alternative per limitarne gli effetti e, quindi, non possono costituire validi alibi. Il pubblico del Liberati, quello che ne rimane purtroppo, dopo i confronti di questi giorni e dopo aver accantonato per il momento la delusione di Salerno di sicuro sosterrà la squadra per tutto il match, la incoraggerà ma si attende, ed è logico che sia così, una risposta adeguata da coloro che scenderanno sul terreno del Liberati.

 

Ivano Mari

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