E con questa sono 4. Quattro promozioni in Serie B, la prima con la nostra Ternana, l’ultima proprio qualche minuto fa. Ha messo qualche capello bianco in più, ma non ha perso mai l’entusiasmo, la voglia che ha sempre avuto di portare le sue squadre in alto. Non ha perso neanche il pizzetto, non ha perso il suo fido secondo Michele Napoli amico da una vita, non ha perso la voglia di stupire.

E così Mimmo Toscano, il cannibale, si conferma cannibale veramente. Diventa uno degli allenatori più vincenti della C, si porta dietro questa etichetta, che alla fine però diventa sempre dolce. Condannato a vincere, perché chi lo prende pretende sempre il massimo. E allora lui lo pretende dai suoi giocatori.

Terni, Novara, Reggio Calabria e ora Cesena. Quattro piazze completamente diverse l’una dall’altra ma accomunate da una grande gioia. Campionati dominati, letteralmente. Non fategli fare una classifica, perché non la farà mai. Quest’anno il campionato lo ha disintegrato. Prima sembrava un testa a testa, poi ha creato una voragine, tanto da vincere a Marzo. 

Miglior attacco, miglior difesa, maggior numero di partite vinte: in tutta la C non solo nel suo girone. E’ vero che fare i paragoni è impossibile fra gironi diversi. Ma intanto lui i gironi li ha vinti tutti e tre e già questo crediamo sia significativo. Si è confrontato con le piazze difficili del girone sud, con quelle esigenti del nord, con quelle piene di tradizione del centro. E poi siccome tutti portano ad esempio Possanzini come proposta nuova di calcio (a ragione peraltro, visto che con il suo Mantova ha letteralmente stregato e con una squadra ripescata dalla D ha fatto un capolavoro, proprio come Toscano a Terni) bisogna rendere i meriti a Toscano che in tutti i parametri è superiore anche al Mantova spettacolo.

Sei promozioni in carriera: dalla doppia del Cosenza (dalla D alla C1), a quelle citate in Serie B. Ora gli manca il colpo grosso, quella promozione in Serie A sempre inseguita, in certi casi anche troppo da diventare un’ossessione, ma mai centrata. Anzi in Serie B non è stato certo fortunato. A Terni conosciamo la storia, ad Avellino non girò come avrebbe voluto. A Reggio dopo la vittoria del campionato paga anche le vicissitudini societarie. 

Ora gli auguriamo che a Cesena trovi invece l’ambiente giusto, per poter davvero aprire un ciclo. Riportata in Serie B dopo il fallimento del 2018, dopo la semifinale persa ai rigori contro il Lecco la passata stagione ai playoff (che poi il Lecco vinse), gli manca consolidarsi in categoria.

Peraltro Cesena a noi ternani ricorda sempre il famoso esodo del 1989, che recentemente abbiamo rievocato per ricordare nel miglior modo possibile Claudio Tobia. Un altro filo del destino che unisce Terni e Mimmo Toscano. Quel filo indelebile che non si reciderà mai. Quel filo con cui Terni tiene legati i protagonisti dei sogni diventati realtà. La Ternana di Toscano rimane una delle più grandi gioie calcistiche di questa città: la voglia di riscatto e di rivalsa, dopo anni bui, esplosa tutta insieme.

Allora Mimmo non sapeva di diventare veramente un cannibale. Era il suo soprannome, dopo è diventato realtà, grazie anche alla vittoria di Terni.

E insieme a lui, in Romagna, c’è anche la firma di un altro ex rossoverde: Ivan Varone, protagonista anche lui di una cavalcata straordinaria.

Un’altra gioia incontenibile per un grande professionista e un grande uomo. Che avrà messo è vero qualche capello bianco in più, come dicevamo, ma probabilmente per riconoscimento con la sua piazza, quella con cui ha firmato l’ennesima impresa sportiva. Perché a vincere non è detto che siano sempre i più forti, ma di sicuro vincono i più bravi. E Mimmo lo è stato per 4 volte, almeno.

Grandi complimenti allora a Toscano. Da parte di tutti noi. E’ stato un privilegio averti conosciuto!