Un derby senza tifosi non è un derby!

Giornalista dal 1988 e radiocronista per Radio Galileo, racconta la Ternana da oltre 30 anni. Conduce ‘Notte Gol’ su Tele Galileo al lunedì e ‘Nonsolocalcio’. Cura la pagina sportiva per il sito www.terninrete.it

Un derby senza tifosi non è un derby!

E’ una settimana diversa dalle altre quella che è iniziata il giorno successivo al pari con lo Spezia. E’ la settimana del derby, un derby che manca dalla stagione 2008-2009 per le ben note e travagliate vicende che hanno interessato il Perugia, e che si preannuncia incerto e ricco di incognite sul piano sportivo.

Sul piano della partecipazione, invece, non sarà come i derby delle passate edizioni perché quando le stracittadine perdono la loro caratteristica, quella di contrapporre, ma non fisicamente, ci mancherebbe altro, gli sfottò, i cori, le coreografie, ed il tifo intenso perdono di valore e di significato.

Abbiamo assistito nel corso degli anni a delle coreografie spettacolari, e da una parte e dall’altra, e rassegnarsi a dover assistere ad uno spettacolo ridimensionato sugli spalti è davvero inaudito.

Sabato al Curi la rappresentanza dei tifosi ternani sarà estremamente ridotta, non più di 850/900 spettatori, per le decisioni assunte dall’Osservatorio e dalla Questura di Perugia ( sulla decisione potrebbero aver pesato i fatti accaduti negli ultimi anni come l’aggressione di Deruta, in piena notte, ai tifosi della Ternana di ritorno da Gubbio, l’aggressione in un’area di servizio ai giovani ciclisti della “ Ternana Ciclismo “ ) quando, invece, nelle scorse edizioni non meno di 4000-4500  ternani erano lì, al Curi a tifare, a gioire, qualche volta anche a soffrire per i colori rossoverdi e a giocarsela anche sul piano del tifo con i tifosi biancorossi. 

Insomma, non regnerà la classica atmosfera e si giocherà un derby che, almeno sugli spalti, risulterà ridimensionato, di tono minore, meno spettacolare.

Peccato, peccato davvero!

Sul piano tecnico è vero che il Perugia ha qualche punto in più in classifica, ma le due compagini negli ultimi 8 turni hanno vinto 1 sola volta. 

Poco, troppo poco!

Per quanto concerne la squadra rossoverde le due recenti prestazioni di Bari e del Liberati contro lo Spezia hanno restituito qualche sicurezza alla squadra di Tesser soprattutto sul piano caratteriale e quell’invito di Bojinov  a fine partita a Chiavari “ dobbiamo avere più cazzimma  “ sembra aver avuto i suoi effetti. 

Certo, non risiede solo in quello i miglioramenti della squadra che in due partite non ha subìto gol, è vero ne ha realizzato anche uno solo, ma forse è dovuto anche alla nuova disposizione tattica, 3-5-2, che consente una maggiore e migliore protezione del reparto difensivo ed una migliore occupazione degli spazi a centrocampo.

Tornerà all’antico, Tesser, o riproporrà il modulo tattico delle ultime due apparizioni?

E’ un interrogativo al quale possiamo rispondere solo parzialmente perché ancora una volta il tecnico si troverà ad affrontare un’emergenza rilevante. Le assenze di Ferronetti, Eramo, Crecco squalificato, le condizioni approssimative di Russo, Piredda, Gavazzi e Valjent, anche se potrà contare sul rientro di Popescu dalla squalifica, possono condizionare la scelta dell’uno o dell’altro modulo, ma quel che è certo è che Tesser non sembra più così ostile verso il 3-5-2.

Un modulo che ha esaltato le prestazioni del giovane Valjent, due partite straordinarie le sue, ha migliorato il rendimento di Nicolas Viola, più protetto dall’affiancamento dei due mediani, ha evidenziato la grinta e la precisione di Bastrini e che ha consentito alla squadra rossoverde di mettere in difficoltà, nel secondo tempo, un’ attrezzata ed ostica squadra come lo Spezia.

Siamo, però, ad inizio settimana e di sorprese ancora potrebbero essercene per cui entriamo in clima derby sereni, fiduciosi e convinti che la squadra, quella rossoverde, può essere in grado di  regalare ai propri tifosi una grande soddisfazione a cominciare da una prestazione maiuscola.

Impostata sulla base delle 3 C spesso citate da Tesser nelle sue analisi ovvero Cuore, Coraggio e Cervello!

Ed il tecnico rossoverde nelle sue analisi non usa luoghi comuni o frasi di circostanza ed, anzi, è tutt’altro che banale!