Un incubo
Doveva essere la settimana della svolta. Lo è stata: ma in negativo. Avevamo sempre detto che la classifica andava guardata a metà febbraio e ora guardarla è una pugnalata al cuore.
La Ternana sta vivendo letteralmente un incubo e ora la società – che aveva cominciato a fare riflessioni già nell’immediato post della sconfitta a Reggio Calabria, è chiamata a fare dei ragionamenti molto profondi.
La squadra è scivolata al quarto posto, dietro anche al Monopoli, a una distanza siderale dalla Reggina (-12) e con un trend che più negativo non si può. La Ternana non vince da un mese, non segna da un mese. Sono 360 minuti senza gol. E – tolti gli ultimi 20 minuti di oggi, con il cuore buttato oltre l’ostacolo – senza neanche essere poi così pericolosa come era stato in altre circostanze. Quarta sconfitta in casa (Monopoli, Avellino, Casertana e Francavilla), quarta partita di seguito senza segnare (considerata anche la coppa Italia i conti non cambiano).
La finale di coppa raggiunta non mitiga il momento. Nelle sei partite giocate dopo il Rieti la Ternana ha segnato soltanto due gol nella gara d’andata contro il Catania e poi si è piantata. Si è piantata a Monopoli, si è piantata in casa contro la Sicula. Si è piantata contro la Reggina dove è stata messa sotto per intensità e pressing. Si è piantata contro il Francavilla. E’ vero la gara con il Catania fa parte a sé, ma neanche in una situazione favorevole, con il 2-0 dell’andata in tasca ha giocato sciolta.
Il 2020 era iniziato con l’illusione della rimonta. Con la Reggina in difficoltà e la Ternana in spolvero. E’ stata semplicemente un’illusione, perché quando il gioco si è fatto duro, la Ternana si è sciolta.
Ora la colpa, a sentire i tifosi, è di tutti: dei rinnovi, dei proclami su instagram, delle punte che non segnano, delle formazioni che cambiano sempre, dei cambi che non incidono, del mercato. Ed è giusto cercare ovunque il motivo di una frenata così determinante.
A febbraio il campionato della Ternana non solo è finito per quanto riguarda la lotta al vertice, ma è diventato difficile mantenere anche una posizione di prestigio.
Veramente la Ternana vale il quarto posto in classifica?
Non possiamo credere che un gruppo di giocatori con questa esperienza, con questa qualità (sulla carta), co queste aspettative possa bucare così. O ci mettiamo in discussione noi tutti (pseudo esperti e addetti ai lavori) oppure nella Ternana c’è qualcosa che non va. Non è possibile che possa essere questa la Ternana: questa Ternana ai playoff non farà strada. Non ha la testa giusta, la mentalità giusta.
Ha perso le proprie certezze: non è più arrembante e allo stesso tempo non sa più difendere.
Questa squadra ha sempre mancato gli appuntamenti con i momenti di svolta del campionato. Quando è salita la pressione si è sciolta. Quando si trattava di fare il salto in avanti ha invece fatto dei poderosi passi indietro. Sognavamo l’aggancio alla Reggina, prima della partita con il Monopoli, ci ritroviamo peggio di prima.
Non sappiamo se l’allenatore non riesce ad incidere come vorrebbe, ma la fiducia finora dimostrata nei suoi confronti da parte della proprietà è certamente più unica che rara. Delle prime della classe solo la Reggina (che sta volando) e il Potenza (che aveva come obiettivo un campionato tranquillo) non hanno cambiato guida tecnica. Bari, Monopoli, Catanzaro, Catania e da oggi pomeriggio il Teramo.
Bandecchi continua a dare fiducia a Gallo applicando al calcio delle logiche aziendali. Nessuno nel calcio ha la ricetta giusta, quindi ogni strada ha il diritto di essere esplorata. Ma la fiducia poi va ripagata. La fiducia rimessa nelle mani (e nelle idee) dell’allenatore, nei piedi (e nella testa) dei giocatori.
E’ arrivato il momento di pretendere di più. Di andare oltre i propri limiti, le proprie paure, le proprie difficoltà. E’ il momento di reagire, perché non si può abdicare a metà febbraio.
I correttivi noi non li abbiamo, non li conosciamo. Ma allo stesso tempo non possiamo continuare a vedere una Ternana scialba, senz’anima, senza spina dorsale.
Ora vive un incubo da cui svegliarsi il prima possibile.