Un pari educativo, con rammarico ma con una lezione

Forse aveva ragione Lucarelli, che ha colto qualche segnale che noi non siamo stati in grado di fare. Intendiamoci, il pareggio a Palermo è assolutamente legittimo, anzi poteva arrivare anche la vittoria, se fosse stata più fortunata, la squadra. Ma se la Ternana è riuscita a strappare un pareggio al Barbera lo deve alla prontezza di riflessi del proprio di portiere, piuttosto che all’imprecisione dei suoi attaccanti.

Nei momenti chiave è stato più determinante Iannarilli di Falletti.

La Ternana, forse per la prima volta in questa stagione, più che ad Avellino o contro la Turris, ha sofferto. Ha sofferto le iniziative in attacco del Palermo, ha subito le giocate individuali. Per la prima volta ha subito anche nel gioco: abbiamo visto una Ternana attendista, giocare sull’errore dell’avversario e cercare di ripartire il più velocemente possibile.

Solo che di queste possibilità non ce ne sono state moltissime, mentre invece, sicuramente più che nella media, ci sono state occasioni avversarie.

Intendiamoci: nulla di male. Sia perché il Palermo è una signora squadra, sia perché, anche qualora fosse arrivata una sconfitta non sarebbe cambiato nulla nel giudizio della Ternana, della sua stagione e dei suoi interpreti. Sia perché sarebbe potuta arrivare anche la vittoria.

Ma la Ternana non è stata brillante. Aveva ragione Lucarelli. E quindi quando le cose non girano al 100% è giusto prendere tutto quello che hai. E il pareggio è certamente da prendere con grande positività. La Ternana mantiene l’imbattibilità, avrebbe potuto vincerla, ha cambiato pelle e ha comunque fatto risultato. Il percorso continua: e poiché l’avversario è solo la Ternana bisogna disinnescare qualsiasi tipo di problematica appena uno le fiuta.

E allora portiamoci avanti anche noi: potrebbe succedere. Potrebbe succedere che la Ternana perda. Ma non significherà nulla. Non cambierà di una virgola il cammino rossoverde. Perché questa squadra ha dimostrato di saper soffrire e di cambiare pelle anche in giornate e pomeriggi come questo contro il Palermo.

Anzi abituatevi: perché d’ora in poi le gare saranno sempre più dure, gli avversari vorranno sempre fare lo scalpo alla prima della classe, l’unica imbattuta.

Bisognerà dosare le forze, capire, come oggi pomeriggio, quando è il tempo di azzannare e quando quello di aspettare.

Chissà se tutto questo è quello che Lucarelli ha detto nel solito huddle in mezzo al campo. Più lungo delle altre volte. Iniziato con il sorriso, ma solo del mister. Gli altri tutti seri. Ecco serietà, quella che non è mai mancata in questo campionato.

E se una partita esce meno spettacolare e più insidiosa delle altre poco importa. Anzi: anche questo fa parte del percorso di crescita.

La Ternana deve “semplicemente” seguire quel percorso che ha in testa. Quella voglia e quella rabbia che gli hanno permesso di dominare finora il campionato e di provare addirittura a vincere la partita nell’ultima mezz’ora.

Fa bene Lucarelli a tenere alta l’attenzione e la tensione. Fa bene anche ad arrabbiarsi, anche più del dovuto, se questo serve per arrivare al traguardo.

Ma, a guardare indietro, forse non è stato eccessivo lo sfogo di domenica pomeriggio…