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Un passo indietro, nella qualità. Ascoli intenso, Ternana molto imprecisa. Ma niente drammi…

È stata una partita stranissima. Intanto diciamo subito una cosa: se la Ternana avesse pareggiato (perché di occasioni ne ha avute) non avrebbe rubato nulla. Ma l'Ascoli la sua vittoria l'ha costruita con un'animosità in campo che forse nessuno si aspettava.

Ecco, forse sta qui la chiave. Le notizie che arrivavano dalle Marche erano di una squadra in grande difficoltà: un solo gol realizzato nelle ultime 8 partite, incomprensioni interne fra i dirigenti, Cacia addirittura in panchina (c'è chi diceva fuorirosa insieme a Perez), un sistema di gioco cambiato, piazza in fermento. C'erano tutte le premesse per un pomeriggio difficile, per i bianconeri.

Invece l'Ascoli la sua partita se l'è giocata alla morte. In campo ha buttato tutto: sangue,sudore, orgoglio, cattiveria, classe, ignoranza, tiri, cazzotti, gialli. E la Ternana ha patito questo. Attenzione: non è che la Ternana non ce le abbia messe queste cose, ma quando trovi uno che ce ne mette più di te vai in difficoltà.

Breda ha cercato di cambiare la manovra. Prima ha cercato la velocità (levando Avenatti e mettendo Furlan), poi è passato al 4-3-3 (con Grossi e poi Belloni) ma non è servito a nulla.

La Ternana attaccava, l'Ascoli si difendeva (benissimo) e ripartiva ribattendo colpo su colpo ai rossoverdi. Ma il grande difetto dei ragazzi di Breda oggi è stata la precisione.

Perché in partite così quando ti capita l'occasione devi fare gol. L'Ascoli l'ha fatto. Alla prima occasione ha segnato e poi si è arroccato con tutte le armi a sua disposizione sul risultato.

La Ternana ha letteralmente buttato al vento delle occasioni colossali. Un dato soltanto la dice lunga. Sei occasioni da gol nessuna parata decisiva di Svedkauskas. Sei conclusioni pericolose, tutte e sei fuori. Nel sarebbe bastata una (Furlan, 2 Ceravolo, 2 Falletti e Gondo) per raccontare un'altra partita. Noi votiamo per l'occasione di Gondo. Oppure per lo stop sbagliato di Grossi sempre nel secondo tempo.

Non sarebbe cambiata la partita, ma sarebbe cambiato il punteggio e quindi l'umore. Per il morale sarebbe stato meglio (ovvio) non perdere. Ora c'è la possibilità di riscatto immediato contro il Como. Ma bisogna aggiustare la mira. Perché una partita storta può capitare. Può capitare anche che l'avversario faccia la partita perfetta per intensità, agonismo, cattiveria e determinazione. Ci sta anche che siano stati, quelli dell'Ascoli, un po' fortunati.

Ma la Ternana ha sempre dimostrato di avere un'anima. E non sempre le deviazioni a un metro dalla porta finiscono incredibilmente fuori, non sempre si sbaglia uno stop a un metro dalla porta, non sempre tutte le conclusioni di Ceravolo, Falletti e Furlan finiscono fuori… Ecco perché non bisogna assolutamente drammatizzare. Perdere fa male, sempre. Ma non è stata affatto una debacle…

Redazione TernanaNews

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