Un progetto poggiato sulla sabbia. Ma salviamo almeno la faccia!
Credo che qualsiasi persona che segue con un minimo di passione il gioco del calcio abbia capito sin dalla scorsa estate che le fondamenta dell'ambizioso progetto proclamato da Unicusano al suo arrivo a Terni poggiavano in verità sulla sabbia.
Senza con questo scomodare il Vangelo di Matteo (per i cultori: Mt 7,24 – 29 – La casa sulla roccia), resta il fatto che quanto meno la superficialità palesata dalla nuova proprietà sin dai primi passi mossi a Terni sia un dato di fatto incontrovertibile.
Ricapitolando.
Prima dell'avvento di Unicusano ed esattamente nel momento in cui il trapasso societario era ancora una mera ipotesi "in fieri", ancorché avallata dalle secche dichiarazioni di Simone Longarini rilasciate una settimana dopo la vittoria di Ascoli, ebbi modo di incontrarmi con l'allora direttore sportivo della Ternana Calcio Danilo Pagni.
A mia precisa domanda su quello che poteva essere il futuro immediato della squadra in vista del prossimo campionato di Serie B, Pagni non si nascose dietro un dito, anzi mi disse chiaramente che c'erano delle ottime prospettive per allestire una squadra ancora più competitiva di quanto non lo fosse stata quella pilotata brillantemente da Fabio Liverani nel corso delle ultime 13 partite.
E in questa prospettiva aveva già in pugno la possibilità delle conferme di Diakité di Ledesma, il rinnovo dei prestiti dei vari Pettinari, Palombi, Petriccione e Germoni, l'ingaggio di 3 giocatori stranieri di notevoli capacità e, soprattutto, anche la straordinaria possibilità di trattenere Falletti, disposto a rimanere a Terni nel caso di un progetto veramente ambizioso. Naturalmente sarebbe stata scontata la riconferma di Fabio Liverani alla guida tecnica della squadra.
Vero o non vero quanto sopra riferitomi (ma ho motivo di ritenere che Pagni non sia mai stato un venditore di fumo), quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla mancata conferma di Liverani e di Pagni e dall'ingaggio di un allenatore semisconosciuto, unitamente ad altro DS di non meglio verificate capacità.
Dopo di che, prendendo per buone le più volte ribadite dichiarazioni di Sandro Pochesci, quasi tutti i giocatori facenti parte la precedente rosa vennero dichiarati dallo stesso trainer del tutto inutili alla nuova causa, o perché stranieri o perché "mercenari" o perché comunque "con i nomi non si fanno le squadre perché non servono a niente"…
Se queste anacronistiche dichiarazioni siano poi state veramente il frutto delle convinzioni dell'allenatore o siano state indotte dalla politica risparmiosa della società, questo è un altro discorso.
Ma il risultato finale rimanere sempre lo stesso: un esito fallimentare!
Venne poi a seguire una campagna acquisti semplicemente inadeguata, con l'ingaggio di buona parte di giocatori provenienti da una squadra che aveva "conquistato" il decimo posto in Serie C (!), di qualche giocatore di secondo piano della cadetteria e di alcuni ragazzini che definire "promesse" è fin troppo azzardato, nonchè con la conferma di due soli giocatori della vecchia rosa.
Eppure, nonostante queste deprimenti premesse, una positiva partenza in campionato (frutto evidente di una preparazione troppo sparata), unita a qualche altro risultato non pieno, ma comunque discretamente lusinghiero, avevano illuso qualcuno che questo tipo di esperienza avrebbe potuto produrre chissà quali successi.
Donde il successivo, grottesco "culto del personaggio" che ad un certo punto è cominciato a dilagare in favore di Pochesci, complici il suo modo sin troppo diretto di proporsi ed anche alcune sue "curiose" esternazioni che hanno fatto il giro del mondo; e, quindi la conseguente spaccatura tra i fans dell' estemporaneo tecnico ed il resto della tifoseria.
Ma poi, siccome nel calcio non ci si inventa niente, i nodi sono cominciare a venire al pettine. E qui è riaffiorata ancora una volta la totale impreparazione della società alla gestione di una società di calcio professionistica.
Nonostante i cattivi risultati, si è colpevolmente ritardato ad esonerare l'allenatore e quando lo si è fatto si sono perse altre tre partite, affidando la squadra ad altro tecnico evidentemente non all'altezza dell' improba impresa che lo attendeva.
Ma quello che è più grave è che nel frattempo erano state assecondate le richieste di Pochesci in sede di calciomercato invernale, con l'arrivo di giocatori assolutamente inadatti a quel progetto di salvezza che già stava diventando sempre più complicato.
E poi si arriva al giorno d'oggi, nel momento in cui il ritardato ingaggio di un allenatore di provata esperienza e capacità come Gigi e De Canio appare inevitabilmente condizionato da un parco giocatori del tutto inadeguato per un campionato tosto come quello della serie B e da una situazione di classifica semplicemente disastrosa.
Ed è chiaro che il tecnico materano non ha la bacchetta magica, anche se c'è qualcuno che già lo ha messo sulla graticola; sicuramente i nostalgici del "Vate della Conca"…Ma non solo quelli.
Difficile anche lavorare sulla testa dei giocatori, dato da un lato il loro livello tecnico complessivamente modesto e, dall'altro, anche una certa velata mancanza di professionalità da parte di qualcuno che, a sentire le voci e a leggere la stampa, è emersa qua e là…
Questo dunque il frutto della politica della nuova società rossoverde.
E a questo punto credo che le precise responsabilità in ordine al mortificante ultimo posto occupato attualmente dalla Ternana Unicusano e alla conseguente retrocessione praticamente già annunciata nonostante manchino 11 giornate al termine del campionato, siano ben delineate.
Certo, il mio inguaribile attaccamento ai colori rossoverdi mi induce ancora sperare in un miracolo, in un'inversione di rotta, in una serie positiva come quella che lo scorso anno mise in atto Fabio Liverani, tale da permettere alla squadra di agganciare in extremis quantomeno i Play Out.
Ma il pietoso spettacolo di domenica scorsa ad Ascoli, unito alla figura barbina della sostituzione di Montalto, nonché il comportamento dei giocatori in campo, mi fanno pensare a ben altre soluzioni finali.
Ma che almeno questo disastroso anno – uno dei peggiori in assoluto della storia della Ternana Calcio – serva da lezione!
Che Unicusano ne faccia tesoro, cercando di evitare per il futuro gli "orrori" commessi in questa infausta stagione.
Che si cominci quindi sin da ora a programmare insieme a Gigi De Canio il prossimo, eventuale campionato di Serie C, facendone magari un General Manager plenipotenziario alla Ferguson o, almeno, affiancandogli FINALMENTE gente che sa sul serio di calcio!
Quanto alle restanti 11 partite, che non si lasci comunque nulla di intentato per ottenere il miglior risultato possibile.
E, in ogni caso, che si provi a salvare, se non altro, la faccia della nostra gloriosa, amatissima Ternana 1925!
Giunti a questo deprimente punto, non si chiede altro.