La partita di Brescia ci lascia con un grande interrogativo: un punto guadagnato visto che il Brescia è una realtà importante di questa serie B o due persi visto che la Ternana ha giocato in superiorità numerica per tutta la partita?
A guardare le occasioni da gol non ci sono dubbi. La Ternana ci ha provato. E non ci ha provato a caso, ma ha cercato di farlo senza scoprirsi troppo, cercando di mantenere l'equilibrio. Insomma: crediamo sia normale che dopo una partita in cui praticamente hai giocato con un uomo in più avere la bocca amara. Il risultato poteva, anzi doveva, essere diverso. Basta però non farsi prendere dalla sindrome del cannibale o del distruttore e analizzare la partita. Nel bene e nel male.
Per larghi tratti non è mancata l'intensità: la squadra ha provato. Ci saranno stati 30 cross in mezzo, purtroppo non raccolti dai nostri attaccanti. Di pericoli la Ternana non ne ha corso neanche mezzo e non dimentichiamoci che il Brescia in casa non ha mai perso (una delle pochissime realtà in B) e la Ternana ha sfiorato l'impresa.
Sì perché le occasioni ci sono state, eccome. E in qualche caso Minelli è stato anche miracoloso. Non abbiamo assistito a un assalto continuo: ma quello non si vede quasi mai.
Una sola cosa non abbiamo capito: come mai gli uomini più offensivi (quelli che poi hanno dato qualcosa in più nei 15 minuti finali) Breda non ha deciso di sfruttarli prima. Forse si poteva cambiare qualcosa, anche a livello tattico, pe dare un po' di brio e imprevedibilità alla manovra rossoverde invece che mantenersi sullo spartito preparato in settimana. Con il senno di poi è facile parlare e certi tipi di variazioni riescono soprattutto alle squadre mature che hanno una piena identità.
Nel frattempo la Ternana gira a quota 24. Né troppi né pochi. Forse potevano essere di più (non tanti): anche solo se la Ternana avesse vinto oggi. Di sicuro (almeno questa è la nostra opinione) non potevano essere, viste le enormi difficoltà iniziali, tanti quanti quelli che sono necessari per andare ai playoff. Longarini può essere amareggiato quanto vuole e è un suo diritto. Ma si ricordi sempre che la cosa più importante di tutte è mantenere la categoria. Giusto strigliare e tenere tutti sull'attenti. Ricordare quali sono i patti (anche segreti) di inizio stagione. Ma poi, da proprietario soprattutto, cerchi di fare un passo indietro e non guardare la partita solo con gli occhi del tifoso: il presidente ha mille responsabilità in più.
A noi piace avere un presidente appassionato e siamo sicuri che l'esperienza che sta maturando sarà preziosissima. Ma (almeno secondo noi) girare a 24 punti (con un trend positivo) è tutt'altro che una delusione. Ovvio. La speranza è sempre quella di migliorare. E allora speriamo nel 2016…
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