Il pareggio di Chiavari ha messo in mostra una Ternana in palla, che ha fatto la sua bella figura contro una delle sorprese del campionato e che, oggi, sembra in grado di chiudere in bellezza il torneo in corso.
Con la salvezza a 4/5 punti, certo bisogna farli, la stagione è stata ripresa per i capelli e non senza sacrifici ed in mezzo a contestazioni, critiche, paure e preoccupazioni. Sempre calcisticamente parlando.
E allora se il futuro sportivo stagionale può essere letto con ottimismo quello societario è, invece, imperscrutabile, imprevedibile.
Ufficialmente, infatti, da via Aleardi nessuno fa sapere quelli che sono i programmi societari per la prossima stagione, nessuno parla e riferisce, quindi, se la famiglia Longarini continuerà nella sua avventura alla guida della Ternana e, se si, con quali programmi.
Sono passati 9 mesi da quel giorno in cui Simone Longarini ( era luglio 2015 ) dettò quelle che erano le linee guida della società con il suo diretto coinvolgimento e sono, invece, trascorsi 4 mesi dal giorno ( sconfitta esterna con l'Ascoli ) in cui l'amministratore unico non si vede al seguito della squadra né rilascia dichiarazioni, comunicati sul sito della società o convoca conferenze stampa.
Insomma, un silenzio preoccupante che non favorisce il coinvolgimento della tifoseria. Anzi, allontana e smorza quella passione che ha sempre animato la piazza ternana verso i colori rossoverdi.
Tanti gli accadimenti, alcuni incomprensibili e la cui gestione, almeno al di fuori, risulta approssimativa, che richiederebbero un chiarimento da parte dell'amministratore unico per capire almeno da che parte si sta andando.
Anche perchè tante sono le cose in sospeso e tante sono quelle che sarebbe opportuno, invece, affrontare e chiarire.
E non solo sul piano sportivo ma anche su quello patrimoniale che è un aspetto fondamentale per il futuro societario.
E' vero, alcuni sono aspetti di stretta competenza societaria e che, quindi, non devono interessare la tifoseria, ma alcuni, invece, dovrebbero essere condivisi, affinchè la squadra, la società possano essere una parte integrante in una città che ha sempre amato e seguito quei colori e che ora, invece, registra indifferenza da più parti pur riconoscendole, cosa di non poco conto, la correttezza nel rispettare gli impegni economici assunti.
Tante sono le domande che gli sportivi, i tifosi si fanno e che non trovano risposta se non in illazioni, supposizioni che alimentano solo confusione e disamore. A cominciare, per esempio, dal sapere quelle che sono le intenzioni societarie sui tanti giocatori in prestito, sul futuro della guida tecnica, su come si intenda operare per il prossimo campionato e su come ci si intenda muovere, ad esempio, sui giocatori a scadenza di contratto che non sono, poi, giocatori di secondo piano. Tutti, dalla stampa agli avversari, stanno esaltando il torneo disputato da Fabio Ceravolo, 10 gol per lui in campionato, ma l'attaccante calabrese è in scadenza di contratto e, da quanto ci risulta, nessuno ha fatto delle proposte. Perdere a parametro zero un attaccante come l'ex reggino con la necessità di andare a trovarne un altro dello stesso valore non è il massimo della lungimiranza in ambito gestionale. E come lui altri. Come Mazzoni, altro protagonista della rimonta rossoverde, come Vitale, in fase di recupero e protagonista prima dell'infortunio di un buon campionato. E poi, non sarebbe male conoscere i programmi su Masi e su Avenatti che sono stati degli investimenti importanti della società di Via Aleardi e che rischiano di diventare, invece, dei grossi flop sul piano economico.
Insomma, sarebbe opportuno che Simone Longarini per il bene della società e per il coinvolgimento sul fronte passione della piazza uscisse dal suo isolamento e riprendesse a comunicare con la città, con i tifosi.
Come fanno tutti o quasi i presidenti, gli amministratori unici perchè il contatto, l'informazione, gli incontri, le interviste sono il pane quotidiano per la vita di una società di calcio perchè la passione verso i colori di una squadra di calcio la si alimenta non solo con i risultati ma anche con il colloquio, con il rapporto diretto. E non certo chiudendosi in sé stessi!
Ed allora il nostro auspicio, ora che la squadra è incamminata verso la strada della salvezza, è che Simone Longarini, amministratore unico della società di Via Aleardi, metta fine al suo isolamento e riprenda a frequentare Terni, il Liberati, quegli spogliatoi, quella tribuna. E, possibilmente, a colloquiare, a chiarire quegli aspetti che meritano un approfondimento per evitare quelle illazioni non sempre foriere di chiarezza. Anzi!
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