Una crisi senza fine, ora meno parole…
Una crisi così neanche nei peggiori incubi ce la potevamo immaginare.
La Ternana è più vicina al fondo classifica che alla testa e ora bisogna davvero cominciare a cambiare la testa. Cari giocatori rossoverdi, cara società, caro allenatore. Basta parlare, basta chiacchiere, basta pensare di essere forti.
Per essere forti, purtroppo, bisogna dimostrarlo sul campo. E il campo non lo ha dimostrato. Il curriculum in campo non scende, i gol fatti nelle passate stagioni neanche, neanche le promozioni già ottenute. Bisogna correre suo campo. Evitare di fare errori da dilettanti in difesa e cercare di tirare in porta almeno un paio di volte, per dire almeno di aver giocato bene.
Ora qualcuno se la prenderà con Calori perché ha tenuto fuori Frediani e Bifulco, qualcuno con Vantaggiato e Marilungo che non l’anno mai vista, qualcuno con i difensori che si sono fatti uccellare al primo minuto, qualcuno con i centrocampisti che non hanno mordente.
La verità è che chiunque passeggia contro la Ternana. Basta essere ordinati per avere la meglio della supercorazzata. E se hai un po’ di coraggio riesci anche a vincere, basta infilare in velocità la difesa della Ternana e il gioco è fatto. Noi non siamo tecnici, non siamo direttori ma abbiamo visto tutte le partite.
Qui il problema non è il modulo, il manico, le scelte, chi va in panchina. Anche se ti sbagli comunque va in campo una formazione importante, che non può fare queste brutte figure. Che non può stare così lontana dalla vetta. E non ci venite a raccontare la storiella delle due da recuperare… perché le perdiamo entrambe…
Non è DeCanio o Calori, non è Leone o Pagni, non è Ranucci o Bandecchi. Qui il problema è la testa, la presunzione di aver già vinto il campionato e di poter recuperare. Forse di stato di forma. Ma è sempre la testa che guida le gambe. Questa Ternana è ferma e nervosa, è stressata e preoccupata. Pensava di poter recuperare e invece è sprofondata.
Ora ci sono due cose da fare, almeno secondo noi, solo due: chiudersi tutti dentro una stanza e dire “chi rimane sputa il sangue, diciamoci tutto. Chi non vuole rimanre vada via, rescinda il contratto, si allontani dalla città”. Serve solo gente che ci creda e che abbia voglia, che sia convinta, che sputi sangue. Serve gente avvelenata: non a parole, in campo.
Seconda cosa: cominciamo a pensare ai playoff. E non piangiamoci addosso perché saranno difficili. Ce li siamo meritati. Vediamo di arrivarci nel miglior modo possibile. Vediamo di vincerli, contro tutto e contro tutti. Altro che promozione diretta.
Oggi la Ternana ha buttato l’ennesima occasione: il Pordenone ha perso. E invece di riprendere il ritmo, di provare a riavvicinarli, di fare un piccolo passo in avanti, la Ternana ha perso.
Deve pensare solo a sé stessa. Deve togliersi di dosso la negatività e tutti piensieri che la bloccano. Si pensava che perdendone tre di seguito la tifoseria vi applaudisse? Bene: fuori gl attributi. Dovete farlo per voi stessi. Per la città e per chi paga.
Ora c’è una settimana per lavorare (visto che immagino della coppa Italia non importi nulla a nessuno) e qualche giorno di mercato.
Ora serve svegliarsi e guardare in faccia la realtà: basta chiacchiere. Solo fatti…