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Una partita dai mille volti, ma la sensazione è sempre quella…

Anche se è arrivata la sconfitta nessuno potrà dire che questa Ternana non tiene il passo con la categoria e non ci prova fino alla fine. Con tutto quello che ha a disposizione, ma alla fine il conto che paga è salato. Da Palermo zero punti, tanta rabbia e due infortuni piuttosto pesanti (due bei traumi) a Gasparetto e Signorini.

Pochesci in conferenza stampa aveva detto che avrebbe voluto giocare con due punte e che il Palermo giocava solo con giocate individuali ma che per batterlo la Ternana avrebbe dovuto giocare al 120%. Sulla prima non ha avuto ragione, nel senso che all’inizio la squadra si è presentata con un 4231, leggermente meno offensivo. Sulla seconda ha avuto ragione in toto.

Il 120% la Ternana non lo ha messo in campo, almeno non in tutti i protagonisti. Poi bisognerebbe fare un discorso in generale. La fortuna è degli audaci, si dice ma questa Ternana allora dovremmo dire che non è audace… oppure credere che sia perseguitata.

Ora, sgombriamo io campo dagli equivoci. La Ternana non ha giocato la sua miglior partita, ma giocava sempre contro la prima del campionato, e non è facile. Se l’è giocata fino alla fine e fino alla fine ha avuto la possibilità di rimetterla in piedi. E una squadra che si presenta al Barbera con 4 uomini offensivi (anche se non i 5 che avrebbe voluto Pochesci) non possiamo dire che non sia audace. Poi in campo succede

– uno dei migliori della stagione fa un errore talmente banale che non sembra vero

– Due giocatori della Ternana si scontrano (di nuovo in bocca al lupo ad entrambi, lo scontro in tv è stato davvero brutto da vedere) e i rossoverdi si giocano due sostituzioni subito (e sappiamo quanto con le sostituzioni Pochesci ami cambiare la partita)

– Finotto colpisce una traversa

– L’arbitro, dopo aver fischiato un rigore per un fallo fuori area in favore del Palermo decide di non fischiarne uno (per mani in area di Cionek) in favore della Ternana, molto meno dubbio di quello concesso

Sarebbe bastato forse che uno di questi episodi fosse girato in senso inverso che staremmo parlando di un altro risultato. Queste cose sono successe contemporaneamente in campo. E contemporaneamente mentre qualcuno (Plizzari, Carretta, Paolucci, Valjent, Vitiello) faceva la sua partita qualcun’altro (compresa la sorpresa Zanon) aveva delle preoccupanti pause che innescavano le giocate del Palermo che già tecnicamente è più forte della Ternana… aiutato diventa ancor più pericoloso.

Ecco perché la Ternana ha perso. Era impossibile andare contro tutte queste particolari congiunture. Se ci fosse riuscita la Ternana sarebbe stata una sorta di miracolo. E se fosse arrivato il miracolo non ci sarebbe stato nulla di rubato.

Rimane ancora una volta l’amaro in bocca per un risultato che non arriva. Nonostante l’impegno, per colpa di arbitro e congiunture astrali. Ma non arriva. Non arriva perché c’è sempre qualcosa che manca nell’universo rossoverde.

Dovranno essere bravi e lucidi Ranucci, Evangelisti e Pochesci per trovare la soluzione. Perché la classifica ogni tanto ora conviene guardarla e la Ternana, purtroppo, pur raccogliendo consensi, non riesce a schiodarsi dal quelle posizioni in basso della classifica.

Non serve pensare alle dimissioni o pensare alla fortuna. Come ha detto Pochesci serve lavorare. Questa squadra da sempre la sensazione di potersela giocare con tutti, ma poi non riesce a dare la zampata vincente. Ecco, proprio come ha detto l’allenatore, la zampata serve per la Pro Vercelli. Scontro determinante per il futuro rossoverde. Loro vengono da un cambio di allenatore, molto probabilmente al posto di Grassadonia l’ex difensore rossoverde Atzori. Mai come stavolta però bisogna fare punti. Stavolta niente bicchieri mezzi pieni o mezzi vuoti. Solo colmi

Redazione TernanaNews

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