E’ l’apoteosi, il trionfo, una storia epica. Da raccontare fra 40 anni ai nipotini. Il segnale vero del riscatto, della rimonta possibile, di una salvezza da andarsi a prendere di slancio. Una partita mai vissuta, a questi livelli, con queste emozioni. Una squadra penultima in classifica contro chi (Empoli a parte) aveva fatto più punti di tutti in B. In casa. E come se non bastasse con uno 0-2 sul groppone. Ma tutti quelli che hanno visto la partita sapevano che il Perugia non meritava il doppio vantaggio. Non avrebbe meritato anche il vantaggio. Ma questa Ternana purtroppo tante volte aveva giocato bene e poi aveva pagato a carissimo prezzo i suoi errori. Valjent aveva toppato in due circostanze su Di Carmine e Di Carmine per due volte ci ha purgato. Ma la grande forza di questa Ternana è stata quella di non mollare, di non sentirsi sconfitta. Ha ripreso a giocare, con tranquillità. Ha continuato a premere nella metà campo avversaria, ha trovato il gol della speranza e poi ha letteralmente schiantato il Perugia. Schiantato, annichilito, distrutto, devastato. Il Perugia nel secondo tempo non si è mai visto. Mai. La Ternana poteva ribaltarla anche prima, Leali ha dovuto fare almeno due parate importanti e ringraziare la traversa. Montalto e Tremolada – i due litiganti fino a qualche settimana fa – si sono presi entrambi la copertina della partita. Hanno trascinato la Ternana insieme a una squadra feroce, determinata, corta, impassibile. Una prestazione da grande, mai scomposta. Tambureggiante, solida, devastante, letale. Potremmo trovare centinaia di aggettivi. La città è letteralmente impazzita. Era dall’autogol di Rosati che non si sbancava Perugia. L’ultima vittoria (in casa) è datata 2006. Forse ci stava venendo anche un complesso da derby. Da stasera il complesso lo hanno loro e si sogneranno questa squadra che fino a poco tempo fa sembrava un gruppo di amici che provavano a divertirsi e che ora, grazie al lavoro di Gigi De Canio, ha trovato la sua dimensione e la sua identità. Crescono ancora di più i rammarichi per non aver cambiato prima, per non aver capito fino in fondo che non bastano le amicizie ma servono esperienza e competenza per un campionato difficile come quello di serie B. Gli errori di questa nuova gestione (che per carità deve anche poter sbagliare) possono costare carissima alla Ternana. Ecco perché dopo questa sbornia da derby bisogna assolutamente continuare su questa strada. Ha ragione Montalto, l’eroe del Curi: "era un mese che non guardavo la classifica". Bene continua a non guardarla caro Adriano, perché ancora fa schifo. E se vogliamo avere il coraggio di dargli un’occhiata bisogna continuare a fare risultato e vincere. Vincere anche contro il Pescara per tenerlo lì. Guardare in faccia Parma e Palermo per mettergli paura. E poi tenersi pronti per il finale di campionato con i due scontri diretti che chiuderanno il campionato rossoverde. E per non sprecare questa impresa bisogna continuare a spingere. Spingere come matti. Godersi questa straordinaria vittoria per una sera e poi pensare a come mettere sotto il Pescara. Sfogarsi per una notte e tenere le energie per un finale di campionato da vivere a mille all’ora. Con la stessa determinazione dimostrata a Perugia.
Perché sennò tutto sarà inutile. Questa squadra e questa società hanno sbagliato troppo prima per permettersi margini di errore. Ora che De Canio ha trovato la chiave (o la bacchetta magica) continuiamo ad usarla. E l’allenatore rossoverde, che ha dimostrato di avere con il tempo le giuste intuizioni, sa molto meglio di noi che tasti toccare per mantenere alta la concentrazione. Per fare in modo che questo bellissimo acuto abbia una degna conclusione.
La Ternana ci ha fatto veramente godere, stavolta. Senza mezzi termini. Per tutto quello che significava il derby: dalla rivalità con il Perugia fino alla salvezza da ottenere a tutti i costi.
Poi come abbiamo sempre detto tireremo fuori tutto. Ora tiriamo fuori la gioia. E teniamoci la determinazione. Non molliamo di un centimetro. La Ternana si è ritrovata: ora deve trovare la salvezza. Per forza. Ma questa è davvero la strada giusta. Senza più alcun dubbio
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