Una rabbia che vale doppio: per costruire mentalità vincente
L’arrabbiatura di Lucarelli è condivisibile, alla fine partita.
Ma il commento del giorno dopo non può non prendere in considerazione anche della visione della partita e così contestualizzare la parole dell’allenatore rossoverde a fine gara.
La Ternana è vero che ha regalato un tempo, agli avversari. Ma nel risultato, non necessariamente nel gioco. E cerchiamo di spiegarci meglio.
La Ternana nel primo tempo non è stata disunita, non ha concesso palle gol agli avversari (non più del secondo tempo). Ha regalato il primo gol (rigore) e ha subito il secondo con una straordinaria punizione. La Ternana nel primo tempo semplicemente non ha avuto lo stesso atteggiamento di sempre. Ed è questo che ha mandato in bestia Lucarelli.
Le partite si possono vincere e si possono perdere, ma non può cambiare il modo con cui le affronta la Ternana. Soprattutto se vuoi vincere il campionato.
La Ternana non ha giocato male. E’ stata ordinata. E’ stata pericolosa. Ha concesso poco. Non nel secondo tempo, nel primo. Quello che ha fatto la differenza è stata l’aggressività. Nel primo tempo la Ternana cercava di gestire la partita: si è accomodata sul ritmo impresso dalla Casertana, che viveva di fiammate, ma cercava di tenere basso il proprio baricentro.
Nel secondo la Ternana, visto che era sotto di due gol, ha alzato il ritmo. Ha alzato il baricentro. Ha alzato l’aggressività.
Ecco quello che chiede Lucarelli: che questo atteggiamento la Ternana lo abbia sempre, non soltanto quando è sotto (addirittura di due reti). Perché se è vero che la squadra è stata bravissima a cappottare la partita (escludendo il 3-3, altro frangente in cui si poteva essere più accorti), è altrettanto vero che ha avuto bisogno di due schiaffoni in faccia.
Una squadra che vuole vincere il campionato non può permettersi il lusso di essere pigra o presuntuosa. Per vincere il campionato bisogna andare oltre i propri limiti. E quando in rosa hai degli elementi validissimi come nel caso della Ternana, questo spirito ce lo devi mettere. Per grazia ricevuta non si ottiene nulla. Bisogna andarselo a prendere: come è successo nel secondo tempo, quando la Ternana la vittoria se l’è andata a prendere. E l’ha praticamente presa.
Ecco perché se riguarderete (anzi guarderete) la partita non vedrete una Ternana brutta. Vedrete una Ternana attenta. Ordinata. Ma non feroce.
E un’invito ulteriore: non è questione di uomini. Il secondo tempo la Ternana lo ha iniziato con gli stessi 11 del primo. E con lo stesso sistema di gioco. Probabilmente l’approccio è stato diverso.
Volete una dimostrazione? Ammoniti: primo tempo uno (Boben sulla punizione, secondo tempo 4). Abbiamo poi analizzato i numeri delle statistiche della partita per capire meglio e lo leggerete in un nostro altro articolo.
Ma quello che deve capire la Ternana è che il campionato si può vincere essendo squadra e giocando sempre ogni partita al massimo. Esattamente come fanno gli avversari contro di noi.
Altrimenti ci sarà da rammaricarsi a fine stagione di avere avuto un’ottima squadra ma non la giusta mentalità. E sembra un film già visto.
Nessuno dice che negli anni passati la squadra non volesse vincere o non si metteva nelle condizioni di farlo. Ma che poi alla fine, quando si tiravano le somme, mancava sempre qualcosa. Come è successo ieri ad Avellino contro la Casertana.
Ed è qui allora che bisogna intervenire, con tutte le armi a disposizione di Lucarelli. Perché sebbene il calcio viva di episodi non deve esserci mai una giustificazione per ogni risultato non positivo. Anzi: il primo “colpevole” va sempre trovato all’interno. Per trovare poi una soluzione.
E allora, paradossalmente, ben venga anche il pareggio al 90esimo. Sebbene – almeno a noi – sia quello che ha portato più rabbia. Perché con i tre punti in tasca la Ternana avrebbe potuto pensare di essere abbastanza forte. Tanto forte da poter regalare un tempo. E magari anche la prossima partita sarebbe stato così.
Invece l’errore (anzi gli errori, noi continuiamo a metterci anche il gol subito allo scadere) non devono essere ripetuti. Perché dagli errori si impara. E questa Ternana è appena nata. Deve imparare: ma deve farlo in fretta