Una sconfitta che fa male, troppo
Ci eravamo imposti una piccola regola. Non guardare la classifica fino alla pausa di Natale. Purtroppo diventa impossibile perché la classifica peserà come un macigno nelle considerazioni di tutti in questi giorni.
Peserà più della prestazione e dell’analisi di questa sconfitta, perché non solo il ritardo è aumentato ma anche perché la Ternana ora è scivolata in classifica, dietro al Bari (che ci ha raggiunto, per via degli scontri diretti avanti) e dietro al Monopoli.
Forse fa anche più male perché soltanto nel finale (e su rigore) la Reggina ha piegato la Viterbese e magari qualcuno aveva pensato addirittura alla grande opportunità di poter accorciare. E invece la Reggina infila la decima vittoria consecutiva e stacca la Ternana di dieci punti.
Proviamo a non pensarci, ma per quanti sforzi facciamo il pensiero torna sempre lì… dove sono questi 10 punti di differenza? È evidente che la Reggina stia facendo un campionato devastante, oltre ogni più rosea aspettativa. Ma è anche vero che la Ternana, che non avrebbe dovuto ammazzare il campionato, sta stentando. E paradossalmente sta stentando proprio in casa. È arrivata la terza sconfitta interna, peraltro con una squadra che fuori casa non aveva mai vinto. È arrivata con le stesse modalità (più o meno) dell’Avellino, quando gli avversari con un solo tiro in porta hanno portato via i tre punti.
Non si può dire che la Ternana abbia giocato male. Ha avuto almeno 4 occasioni da gol importantissime (nel primo tempo Partipilo a porta vuota e ancora Partipilo a lato; nel secondo tempo la rovesciata di Sini, Partipilo nell’area piccola e Defendi) e altre importanti occasioni, almeno altre 4 (Ferrante alto sopra la traversa, Ferrante di testa, la doppia occasione Ferrante Marilungo) più l’ultimo assalto di Suagher. È mancato il gol, ma a nostro avviso è mancato anche quell’ardore negli ultimi 20 minuti di chi sa che deve buttare il cuore oltre l’ostacolo. Purtroppo stavolta non sono serviti i cambi: Gallo ha provato a cambiare, ma chi è entrato non ha fatto meglio di chi è uscito. E la squadra non ha avuto la scossa. Anzi, anche con il 4312 non è riuscita a sfondare come avrebbe voluto. Tanti cross ma poca sostanza.
Tre sconfitte (ed un pareggio) in casa sono un bel fardello da sopportare. Sono probabilmente quei punti (troppi) che mancano per rimanere attaccato alla Reggina. Sarebbe bastato riuscire a battere Avellino e Casertana, due buone squadre ma non certo la Reggina. E la classifica ora piange, si surriscalda l’ambiente, si spacca intorno a questo campionato.
Ha ragione Bandecchi? Bisognava vincerlo? Ci sono le colpe di Gallo? La squadra è incompleta? La Reggina è troppo forte? Aspettatevi un periodo di grande tensione, soprattutto mediatica. L’ambizione di Bandecchi e l’obiettivo della vittoria da perseguire fino in fondo, cozza con la classifica.
Per fortuna si gioca subito per scacciare via tutti questi fantasmi o presunti tali. Anche se è “solo” coppa Italia, tiene la mente impegnata.
Poi ripetiamo il fioretto anche se noi per primi non siamo stati capaci: non guardiamo la classifica. E non guardiamo neanche i risultati delle altre. Speriamo soltanto di poter guardare le vittorie della Ternana…