Una squadra semplice e vera per riaccendere l’entusiasmo
Personalità, qualità e umiltà. Poi si può aggiungere anche qualche altra caratteristica per immaginare l’organico della nuova Ternana, della squadra che dovrebbe riuscire a far dimenticare le scellerate esibizioni delle due ultime stagioni e riaccendere la passione dei tifosi che hanno regalato il sold out nella campagna abbonamenti, evento unico nella storia del club.
Ma la questione abbonamenti per il momento la lasciamo da parte anche perché se n’è parlato abbastanza e da aggiungere eventualmente c’è solo una considerazione, ovvero che i tifosi hanno risposto in modo straordinario, andando forse oltre le aspettative del presidente Bandecchi.
Torniamo alla squadra quindi e alle caratteristiche che dovrebbe avere, stando anche a quanto affermato da Leone e Gallo in più di una circostanza.
Personalità, giusto per cominciare. Perché è una qualità che nella Ternana manca ormai da troppi anni, probabilmente dalla squadra che con Toscano in panchina vinse il torneo di serie C e poi si salvò l’anno successivo. Una carenza che ha fruttato (si fa per dire) la retrocessione di due anni fa, il pessimo campionato appena concluso e qualche altra chance andata in fumo nelle stagioni precedenti. Personalità dunque da ricercare in elementi da inserire nell’organico perché, come diceva qualche storico presidente “la personalità non si compra al supermercato”. Già, o ce l’hai oppure no. Quindi la ricerca di Leone e Gallo dovrà essere accurata. Proprio come nel caso dell’altra caratteristica base: la qualità che a mio avviso dovrebbe andare a braccetto con l’umiltà. La Ternana non ha bisogno di gente che magari sa pure dare del tu al pallone ma che affonda in un mare di presunzione. Ai ternani piacciono i giocatori che hanno dimestichezza con il pallone, ma li apprezzano in modo particolare se sanno dare in campo tutto quanto hanno in corpo, se al fischio finale dell’arbitro non hanno più energie da spendere. E così si potrebbe andare a parlare di attaccamento alla maglia, di integrazione con la realtà locale. Ne parlo senza fare esempi, sia in positivo che in negativo. Sarebbe antipatico, potrebbe sembrare un voler interferire nei ruoli altrui. Ma Leone e Gallo che di calcio si nutrono da anni, sanno benissimo su chi poter contare e su chi no, su chi ha deluso pesantemente e su chi, invece, pur con i propri difetti, ha sempre dato tutto.
La Ternana edizione 2019-2020 non dovrà essere una squadra perfetta. Le basterà avere un’anima e un’idea di gioco riproponibile con continuità e con passione. Non basta parlare di voglia e aggressività se non c’è la capacità di giocare la palla con semplicità, se non ci sono idee di gioco che possano portare al tiro con una certa frequenza e con altrettante naturalezza difendere la propria area.
Insomma, serve una squadra semplice ma vera, che sappia maneggiare il ferro del mestiere senza specchiarsi continuamente nella propria bellezza perché in ogni campionato si vive da protagonisti anche con una buona dose di pragmatismo.
Compito troppo arduo? Considerando anche le disponibilità economiche del club e le conoscenze dei due manager c’è da credere che, al netto di qualche inevitabile passaggio a vuoto, sia possibile costruire una squadra con le caratteristiche appena esposte. Ovviamente una squadra per la serie C magari da poter trasferire senza tanti stravolgimenti nella categoria superiore nel caso in cui al Liberati si dovesse tornare a gioire.
Fin qui nessun cenno su acquisti appena conclusi o su altri in fase di definizione, né su cessioni e conferme. I motivi sono due: troppo presto per dare giudizi visto che manca ancora tanto al completamento della squadra; azzardato parlare prima di veder lavorare in campo la squadra, il gruppo. Perché la squadra della passata stagione in avvio lavorava in allegria e vinceva salvo poi deprimersi e sciogliersi come neve al sole. In soldoni: il giudizio non può limitarsi alle scelte sulla carta ma anche alla capacità di lavorare insieme dei giocatori e dello staff tecnico verificabile strada facendo.
E se c’è un aspetto che potrà pesare saranno le attenzione degli oltre undicimila abbonati. Potranno essere volano della rinascita ma anche giudice impietoso. A determinare l’una o l’altra versione sarà soltanto la Ternana con gioco, comportamenti e risultati.
Intanto buon lavoro a Leone, Gallo, Bandecchi e a tutta la Ternana.