Una Ternana da incubo. E perché no Palumbo?
La Ternana cade ancora. E forse parlare di crisi è eccessivo. Ma la frenata c’è ed è vistosa. Nelle ultime 5 partite sono arrivate due sconfitte e 3 pareggi. Due i gol segnati dalle Fere in questo periodo nelle due gare in cui è arrivata la sconfitta.
La Ternana cade ancora e stavolta la tenuta difensiva non c’è: se in alcuni frangenti (nelle gare finite 0-0) la squadra aveva avuto anche fortuna, ma comunque aveva preso una bella convinzione, nel primo tempo di stasera tutto questo non s’è visto. Ogni volta che il Pisa accelerava la Ternana ha sbandato, furiosamente. E non sono bastati i 3 gol. Ci sono stati i due legni colpiti e almeno due belle parata di Iannarilli. C’è stata una Ternana che non è riuscita a ribattere il Pisa colpo su colpo. E se il secondo tempo ha regalato almeno una partita più equilibrata, va considerato che non si partiva 0-0, ma con due gol di vantaggio per i nerazzurri. E la fase offensiva che continua – facciamo riferimento sempre al primo tempo – ad essere molto limitata, oppure consegnata alle individualità.
Primo tempo da dimenticare, come a Benevento. Ma a differenza di Benevento la reazione non ha portato alla rimonta. Perché? Perché a Benevento le occasioni che ha avuto la Ternana è riuscita a concretizzarle, stavolta no. Anche perché – come dicevamo – non ci sono state molte opportunità. Possiamo definirla una di quelle partite – come dice Lucarelli – in cui la Ternana non è scesa in campo ed è rimasta sul pullman? Sì, certamente. Forse addirittura è rimasta a Terni.
E in questo pomeriggio nero della Ternana non può non entrarci anche lui: con le sue scelte di inizio partita. La scelta di tenere fuori Palumbo ha fatto rumore. E’ una scelta tecnica. E – peraltro in un pomeriggio dove manca anche Di Tacchio e dove Coulibaly non è ancora al top dopo l’infortunio – tenere fuori uno dei migliori giocatori della Ternana (e della B) è rischioso. Rischioso perché se le cose non girano è una bella responsabilità. Rischioso perché quando rinunci a un giocatore così, che finora ha fatto la differenza anche quando (come con il Brescia) non ha brillato a causa di problemi fisici, rischi davvero di essere meno qualitativo. Senza considerare che comunque Palumbo è il capitano della squadra.
Lucarelli le spalle larghe le ha e avrà modo di motivare questa scelta, che noi – da lontano – facciamo fatica a capire. Un centrocampo inedito, in un sistema di gioco inedito. La Ternana lascia il 4321 e passa al 442, per poi virare di nuovo sul 4231, nella ripresa. Ma anche questo è un dato di fatto interessante: stavolta niente centrocampo a 3 (soprattutto in fase difensiva) ma tutti in linea. Certamente per consentire a Falletti (anche oggi non in partita) di essere più a suo agio. Ma non ha funzionato, non certamente nel primo tempo. E nel secondo tempo, con un Pisa meno aggressivo, molte rotazioni per cercare di scrollare di dosso apatia senza trovare però la strada giusta. Palumbo ago di questi cambiamenti in corsa, con 3 posizioni cambiate in 45 minuti.
Dopo 5 vittorie consecutive arriva una frenata di 5 gare. Un’inversione di tendenza seria. Da non sottovalutare. E’ vero che tutte le partite sono difficili. Ma ora bisogna assolutamente invertire la tendenza se vogliamo rimanere lì in alto. Altrimenti il trattore potrebbe impantanarsi in una zona di classifica diversa da quella che avevamo sognato.