Se alla fine del primo tempo ci avessero detto che la Ternana avrebbe vinto segnando addirittura due gol (e rimontando due volte) non ci avremmo creduto. Ma neanche un secondo. Anzi magari ci partiva anche qualche insulto.
Ed è stata proprio questa la forza della Ternana. Più forte delle assenze (pesantissime) riesce a fare 3 gol (con ringraziamenti annessi almeno alle disattenzioni in casa Parma: ma che tocca sempre e solo a noi??) su un campo difficile, contro una squadra forte che era in totale controllo.
Era partita male, la gara. Una Ternana che pensava soltanto a difendersi, non solo con tutti gli uomini dietro la linea del pallone ma con difficoltà a sviluppare l’azione. Con un difensore in più rispetto al solito, con due terzini sulle fasce. Le intenzioni erano chiare. Limitare al massimo i danni: fare di necessità virtù. Se non ci sono gli attaccanti, almeno mi difendo.
Ma non tutto è andato secondo i piani. In campo troppi errori: campo lasciato agli avversari, troppi passaggi sbagliati, poca spinta sulle fasce, pochissimi palloni in avanti per i tre giocatori in avanti. Una Ternana contratta, in copertura. Come un pugile che alza in guantoni per cercarne di prendere il meno possibile.
Poi la svolta. Intanto con un Agazzi in più a centrocampo per aiutare Coulibaly e Di Tacchio che obiettivamente erano andati in difficoltà. E sarà un caso ma grazie all’ingresso del 34 rossoverde, Coulibaly con due inserimenti ha propiziato due gol (il primo proprio fatto, il secondo inducendo all’errore Romagnoli). Corrado partendo da dietro ha ritrovato la sua sicurezza e la sua forza. La squadra insomma ha preso coraggio. E anche se Inglese ha pensato subito di riportare il Parma in avanti la Ternana ormai aveva capito che si poteva fare. La testa ha fatto il resto. Più palloni per Raul Moro e Palumbo, più palloni quindi per Donnarumma. E se il gol di Alfredo lo considerate fortunoso pensate sempre non solo agli errori che ogni tanto combina la difesa rossoverde ma a chi era a casa oggi a guardare la partita…
Sul 2-2 la Ternana ci ha creduto. Ha sfiorato il terzo, prima di farlo, prima con Raul Moro e poi con Mantovani. Il Parma si è volatilizzato dal campo. Quelli che sembravano in difficoltà nel primo tempo hanno reagito in campo.
E allora – oltre i tre punti – ci prendiamo proprio questo. La capacità di soffrire nel primo tempo, di restare in partita nonostante non fosse un ottimo momento. La capacità di reagire, di switchare, di rendersi conto che le potenzialità sono altre. Credere nei propri mezzi.
Forse la Ternana è rimasta impressionata dalle proprie assenze. Ha pensato troppo di essere in difficoltà. Forse ci ha dovuto pensare Lucarelli a dargli quel coraggio che mancava nei primi 45 minuti, togliendo di fatto un difensore e rimettendo la squadra più in bolla. Ma sta di fatto che la Ternana ha stupito, probabilmente anche sé stessa.
Il miglior modo di arrivare al derby è vincere. Il miglior modo di onorare gli assenti è vincere. Il miglior modo per tirarsi fuori dalle polemiche e dalle paure è vincere. E la Ternana lo ha fatto con merito. Ha saputo attendere e poi ha saputo colpire. Nessuno lo pensava possibile dopo 45 minuti: ma è stato fatto.
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